Bare di Bergamo, il sindacalista della Poliza non molla la presa: mi hanno denunciato per aver svelato quello molti sostengono di aver visto

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Comune Bergamo querela Antonio Porto, il segretario di OSA Polizia al GdI: “Processo mediatico, forse c’era una bara per camion, quella sfilata lede la dignità dei morti”

Il sindacalista è stato intervistato dal Giornale d’Italia dopo la querela del Comune di Bergamo: “Posso anche chiedere scusa ai familiari, ma quei familiari a distanza di 5 anni non hanno verità e giustizia, non dimentichiamo che in ospedale sono entrati vivi i loro cari e sono usciti deceduti, non li hanno potuti vedere in quel periodo”

Il segretario nazionale di OSA Polizia Antonio Porto è stato intervistato dal Giornale d’Italia dopo la querela del Comune di Bergamo per le sue dichiarazioni: “Nel marzo 2020 una sola bara per camion“. Porto ha voluto chiarire per bene i contorni di questa vicenda, parlando chiaramente di “processo mediatico”.

Cosa ne pensi di questa situazione?

“Me l’aspettavo, avevo letto l’intervista ad un assessore (Giacomo Angeloni, ndr), il quale diceva che si riservava di capire come procedere. Un sindacalista mette sempre in conto che viene denunciato nelle sue attività, anzi si dice che un sindacalista che non prende querele non è un buon sindacalista. Ben vengano, potremmo portare altri elementi che fino adesso la magistratura ha ignorato o non le sono state portate. Da una denuncia può nascere un’altra cosa. Sono un poliziotto e non sono sprovveduto, il Comune si è fatto forte del vostro articolo e quella cosa non è documentabile. Io non ho nulla a parte questo processo mediatico che sto subendo, mi sto concentrando su altro, stiamo lavorando su altro e altri documenti e situazioni in cui deve emergere la verità e fare giustizia. Il nostro obiettivo è verità e giustizia, e non ci fermeremo per una denuncia. Come diceva Oscar Wilde “l’importante è che bene o male se ne parli“.

Continuerai ad andare in Commissione d’inchiesta Covid?

“Continuerò ad andare in Commissione d’inchiesta quando la Commissione me lo consentirà. La Commissione sta procedendo a fasi, c’è la fase iniziale che si concentra sul 2020, poi si passerà a lockdowngreen pass e vaccini Covid. Noi crediamo fortemente in questa Commissione, stiamo seguendo i lavori, vediamo che c’è determinazione da parte del presidente e dagli altri commissari, e noi siamo al loro fianco sicuramente per fornire ulteriori elementi come quelli che ho depositato: una denuncia di cui nessuno parla”, svela il segretario di OSA Polizia.

“Nella mia relazione non c’è nessun passaggio a quella situazione della sfilata di camion militari. Noi non vedevamo buchi per farci per seguire le vie istituzionali, poi è arrivata quella situazione, in un periodo delicato in cui tutti avevamo paura, anche io perché i primi giorni e mesi eravamo impauriti. A mio avviso una colonna che passa cosi lentamente in una città vuota non può passare inosservata, e penso che bisognava valutare in quel periodo l’effetto mediatico che poteva determinare una situazione del genere. Si poteva agire diversamente. Si sa quando non si deve attirare l’attenzione”.

Come si è arrivati a parlare di questa cosa?

“Con la tecnologia ci si mette in contatto con colleghi, sono nate chat apposite e quindi quella sfilata ha fatto partire quel dialogo. C’era chi parlava, chi diceva che non ci fossero bare e chi diceva ce ne fosse una. Il problema, ed è li che nasce la mia convinzione, è che il 19 marzo Repubblica titolava “Bergamo, non c’è più posto: 70 mezzi militari portano le salme fuori dalla Regione”. Avvenire invece parlava di 65 bare. Le foto erano quelle ed i giornali sono di un certo livello. 2 più 2 fa 4, allora è così, c’era una bara per camion…”, è il pensiero sul quale si sofferma Porto. “Inoltre adesso il comunicato parla di 8 mezzi e 73 barema nel video ce ne sono 11“.

“Io ho parlato di una denuncia di un esperto di governance sanitaria, un esperto che dal 2021 non si sa che fine abbia fatto, e la cosa più grave sono 1 o 2 bare per camion. Perché non si parla di quella denuncia che io ho depositato in Commissione?”, si chiede ancora Porto, anche se “la Commissione sta acquisendo tutto, tant’è che Lisei (il presidente, ndr), quando io cito l’interrogatorio di Speranza lui risponde: “Abbiamo già chiesto al tribunale dei ministri”. La Commissione sta facendo emergere verità scomode, specialmente a chi ci sta attaccando. Sono convinto che OSA Polizia sia sulla strada giusta, perché siamo determinati fin dall’inizio ad andare fino in fondo a questa vicenda, non ci stiamo fermando, non siamo avvicinabili, noi non ci vendiamo. In questo momento la cosa più facile è quella di screditare. Rispetto la tragedia ma credo che quei familiari che non sono convinti che siano state rispettate determinate situazioni, vogliano capire se quel trasporto ha rispettato la dignità. La media è di 9 salme a camion, quei camion potevano contenere 9 bare”.

“Spero il Comune abbia valutato elementi oggettivi. Il reato è quello di falsa testimonianza. Sono stati valutati tutti gli elementi che portano poi ad identificare tutti qui comportamenti? Io devo dare conto all’autorità giudiziaria, alla commissione stessa e sono tranquillo perché io non credo che chi ha perso un caro in quel modo abbia dimenticato il dolore. Posso anche chiedere scusa ai familiari, ma quei familiari a distanza di 5 anni non hanno verità e giustizia, non dimentichiamo che in ospedale i loro cari sono entrati vivi e sono usciti deceduti, non li hanno potuti vedere in quel periodo“.

E poi: “Mi auguro che ci siano delle basi scientifiche e ci sia stata l‘autorizzazione da parte dei propri cari alla cremazione, la necessità di questa cremazione a cosa sia dovuta, avevamo degli studi o qualcosa che quei corpi erano contagiosi? Mi auguro siano state fatte tante valutazioni, le associazioni lamentano questo, il fatto che siano stati cremati, non li hanno più potuti vedere, in molti stanno lottando convinti che ci siano state procedure sbagliate”.

“Quello che sta passando è quel minimo passaggio sulle bare, ma tutto il resto dell’audizione dove io ho detto cose molto più forti e importanti sono passate in secondo piano. A voi ho dichiarato che non era documentabile e stanno facendo emergere questo per screditarmi. Non sono preoccupato, continuerò ad andare avanti perché ho le mie convinzioni coi dati di fatto”, dopodiché torna sulla denuncia rimasta probabilmente nei cassetti della procura. “Quell’esperto ha inviato nel mese di luglio un esposto corposo e dettagliato, allora mettiamolo sotto forma di denuncia”.

“Nessuno ancora ha fatto partire nulla, sono dichiarazioni gravi, abbiamo attuato come OSA una sorta di protezione a questo signore perché ha dichiarato cose importanti e veritiere, le ha documentate e per farlo stare tranquillo siamo sempre intorno a lui, cerchiamo di non lasciarlo solo proprio perché lui ha in mano elementi forti e documentati su quello che è avvenuto”.

Ha sentito il supporto di qualcuno o si è sentito da solo?

“Molti avvocati si sono messi a disposizione anche per assistenza gratuita. Ma non solo loro: medici, colleghi… È un tam tam da quando è uscita la notizia. Noi abbiamo la prova di quel post che avete riportato, mail di persone di Bergamo che mi hanno dato supporto e mi danno ragione”.

“Il nostro dovere come sindacato di polizia è proseguire sulla strada che stiamo tracciando da 4 anni, perché ci interessa la verità e la giustizia”, ripete ancora Porto. “Non mi devo giustificare con nessuno, non devo andare lì a dimostrare niente a nessuno, aspetto di capire se l’autorità giudiziaria riterrà opportuno andare avanti, anzi che ben venga la possibilità di essere anche sentito. Abbiamo elementi che vanno oltre quella sfilata, ci daranno l’occasione per far emergere cose”. Poi la chiosa: “Ci hanno fatto pubblicità, prendo il bicchiere mezzo pieno, noi di OSA siamo poliziotti che hanno il coraggio delle scelte indomite”.

Cos’è OSA Polizia

Antonio Porto spiega anche cos’è OSA Italia e Osa Polizia: “Osa Italia è un’associazione che nasce da appartenenti alle forze dell’ordine nell’agosto 2021. Questa associazione non poteva interagire con la nostra amministrazione per difendere l’interesse dei lavoratori e nel 2022 è nato il sindacato OSA polizia, di cui sono a capo dal settembre 2023”.

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