Il prossimo Gay Pride lo organizza direttamente Bergoglio: la farneticante iniziativa durante il Giubileo. Una giornata dedicata interamente al Circo che tanto piace ai suoi padroni di Davos

ATTENZIONE: FACEBOOK IN DATA 31/10/2024 HA CANCELLATO SENZA PREAVVISO LA PAGINA “GRANDE COCOMERO CLASSIC”.

CHIEDIAMO A TUTTI DI ISCRIVERSI A QUESTA NUOVA PAGINA —-> DC NEWS

Giubileo 2025, Papa Francesco dedica una giornata ai pellegrini gay e a tutta la comunità Lgbtqia+

Il 6 settembre evento nella Chiesa del Gesù, aperto “ai pellegrini, i loro genitori, gli operatori e tutti coloro che gravitano nelle associazioni arcobaleno”. La decisione ha incontrato “non poche resistenze” ma è stato approvato dal cardinal Zuppi

“Nella Chiesa di Papa Francesco, aperta a todos, todos, todos, a indicare che tutti sono inclusi e nessuno è più escluso, il Giubileo del 2025 spalancherà le porte al primo pellegrinaggio dedicato espressamente ai gay e a tutte le persone Lgbtqia+. Una novità assoluta, impensabile fino a qualche anno fa, frutto di un’attenzione pastorale che si estende ad ambienti solitamente considerati ai margini” scrive Il Messaggero, comunicando un’importante scelta assunta da papa Bergoglio in vista dell’imminente Anno Santo.

Una novità assoluta, scrive il quotidiano di via del Tritone, soprattutto se si pensa che nel 2000, anno dell’ultimo Giubileo ordinario, il Vaticano si oppose con fermezza alla parata del World Gay Pride, che quell’anno si teneva proprio a Roma, capitale della Cristianità. Alla fine, il corteo si svolse ma non senza numerose polemiche.

Nel calendario ufficiale dell’Anno Santo 2025, rivela ancora il quotidiano romano, “al 6 di settembre è stato inserito un momento di spiritualità speciale, e la storica Chiesa barocca del Gesù si è fatta promotrice per accogliere i pellegrini Lgbt+, i loro genitori, gli operatori e tutti coloro che gravitano in queste associazioni arcobaleno, capitanate in Italia dalla Tenda di Gionata”. All’evento è stato dato il titolo “Chiesa, casa per tutti, cristiani Lgbt+ e altre frontiere esistenziali” ed è stato inserito nel calendario degli eventi previsti.

“La proposta giubilare (che non è stata esente da parecchie resistenze interne) alla fine è andata avanti. Il Papa ha accolto l’idea di padre Pino Piva, gesuita bolognese da sempre dedicato al mondo arcobaleno” si legge ancora sul Messaggero. Poi, sentito anche il parere positivo del cardinale Matteo Maria Zuppi e presi gli accordi con l’arcivescovo Rino Fisichella, organizzatore dell’Anno Santo, è stato possibile stilare un programma definitivo e fissare i giorni in cui sarà celebrato questo Giubileo particolarissimo”.

Nello specifico, venerdì 5 settembre, alle ore 20, nella Chiesa del Gesù, riferimento per la Compagnia di Gesù a cui appartiene papa Francesco, si terrà una veglia di preghiera, seguita il giorno seguente, sabato 6, alle ore 15 dal passaggio per la Porta Santa in San Pietro.

Il pellegrinaggio terminerà alle 19 di nuovo nella Chiesa del Gesù, dov’è sepolto Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, e l’ex, storico Generale della Compagnia, padre Pedro Arrupe; verrà infine celebrata una messa da monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei.

Le aperture di papa Francesco, tra espressioni infelici e documenti rivoluzionari

Insomma, le scelte di papa Francesco, come spesso accade spiazzanti e controverse, si pongono in un atteggiamento di comprensione, ascolto, accoglienza, a volte smentendo precedenti posture. Come quando, in un incontro riservato in Vaticano, disse che nei seminari c’era troppa “frociaggine”, e quindi bisognava valutare bene, e nel caso porre dei freni, all’ingresso di giovani aspiranti sacerdoti palesemente omosessuali o con tendenze inclini all’omosessualità.

Il Santo Padre che ha deciso di indire uno speciale Giubileo per la Comunità Lgbtqia+ è lo stesso che, con il documento Fiducia Supplicans, promosso dal Dicastero per la Dottrina della Fede diretto dal fedelissimo cardinal Fernandez, ha aperto alla possibilità di benedire coppie omosessuali (“non l’unione, le persone”, come fu poi subito precisato da Matteo Maria Zuppi, a mitigare le polemiche, soprattutto da parte dei vescovi africani, che non comprendevano la portata “rivoluzionaria” di una simile decisione). Del resto, anche nel recente Sinodo sulla sinodalità, si è riproposto lo scontro tra una parte delle conferenze episcopali della galassia cattolica, soprattutto la tedesca e la statunitense, particolarmente favorevoli ad aperture in tal senso (come anche alla modifica del Catechismo); e un’altra fazione, soprattutto proveniente dall’Africa e da realtà più conservatrici, espressione di un cattolicesimo più tradizionalista, nettamente contrarie a scelte così di rottura.

ATTENZIONE: FACEBOOK IN DATA 31/10/2024 HA CANCELLATO SENZA PREAVVISO LA PAGINA “GRANDE COCOMERO CLASSIC”.

CHIEDIAMO A TUTTI DI ISCRIVERSI A QUESTA NUOVA PAGINA —-> DC NEWS

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Article

"Siete voi il pericolo per le democrazie" Marco Travaglio pialla Bersani e la feccia starnazzante ricordando l'indegno colpo di stato in Romania

Next Article

Il sacro siero per lui era l'unica salvezza: a soli 47 anni il celebre fonico dei grandi artisti ci ha lasciati per sempre

Related Posts