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Vaccino Covid a donne incinte, studio Pfizer ammette: “Aumento di 4,2 volte del tasso di anomalie congenite e ritardi nello sviluppo dei neonati”
Il vaccino aumenta di 4,2 volte la possibilità di eventi avversi di particolare interesse (AESI) nei feti, lo studio Pfizer su 348 donne in gravidanza
tratto da Il Giornale d’Italia
Vaccino Covid iniettato a 348 donne incinte, lo studio della Pfizer ammette:”Certezza al 90% che vi sia un aumento di 4,2 volte maggiore del tasso di anomalie congenite e ritardi nello sviluppo dei neonati, dopo l’iniezione“.
Vaccino Covid iniettato alle donne incinte, lo studio dell Pfizer ammette l’aumento di AISE
Lo studio era stato pubblicato per la prima volta il 14 luglio 2023, più di un anno fa. Era stato più volte aggiornato, l’ultima delle quali lo scorso 29 ottobre. In questa data erano stati aggiornati i risultati dello studio clinico randomizzato sui vaccini Covid iniettati a delle donne in gravidanza, intitolato “To Evaluate the Safety, Tolerability, and Immunogeneticy of BNT162b2 Against COVID-19 in Healthy Pregnant Women 18 Years of Age and Older”.
Lo studio era iniziato il 16 febbraio 2021 e prevedeva un’iscrizione per 4mila donne in stato di gravidanza, 683 quelle iscritte, 348 le partecipanti effettive. Le partecipanti erano donne sane (dai 18 anni in su) che si trovavano tra la 24esima e la 34esima settimana di gestazione. Era richiesto specificamente che si trattasse di donne sane con gravidanze singole non complicate. Due i gruppi di studio, al primo dei quali era stato iniettato il vaccino Covid, al secondo era stato somministrato per via intramuscolare un placebo. La scelta per la suddivisione tra i due gruppi era avvenuta in maniera randomica. Il primo periodo di osservazione e analisi riguardava il primo mese dopo il parto del neonato, le donne non erano ancora a conoscenza di cosa fosse stato somministrato. Il secondo intervallo di osservazione ed analisi riguardava invece solamente le donne vaccinate, tenute sotto monitoraggio fino a 6 mesi dopo il parto. Non emerge dallo studio la motivazione per la quale sia stato scelto di escludere dal secondo intervallo di osservazione le donne a cui era stato somministrato il placebo.
“Certezza del 90% che causi anomalie o ritardi, ma sopratutto il vaccino Covid è stato inefficace“
Sono chiari invece i risultati pubblicati dalla casa farmaceutica, nei quali è accertato con un livello di significatività del 90% che la somministrazione del vaccino Covid nelle donne in gravidanza aumenti il tasso di AESI, cioè di eventi avversi di particolare interesse anche gravi, come anomalie congenite e ritardi nello sviluppo nei primi sei mesi dopo la nascita. Un fattore che è stato registrato come 4,2 volte superiore rispetto a coloro cui era stato somministrato il placebo. Anche l’efficacia stessa del vaccino è stata messa in discussione nelle analisi dello studio. Il valore stimato di VE (Vaccine Efficacy – cioè Efficacia del Vaccino) era 3,8 su 100. Un vaccino normalmente considerato efficace ha un valore stimato al di sopra dell’80%. Infatti, in entrambi i gruppi di mamme è risultato lo stesso numero di infezioni da Covid (due infezioni in ciascun gruppo).
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