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Il corrispondente eterno da Bruxelles sostenitore dell’austerità, dell’agenda Draghi, di un’Europa bellicista braccio armato della NATO, distruttiva di libertà e fatta di burattini e vuoti opportunisti
L’Europa a cui tiene questo signore che è la nemica degli ideali europeisti. L’Europa mercato e austerità, neoliberista, filo atlantica, in grado di distruggere la libertà di espressione costituendo “l’uffico contro la disinformazione” titolo orwelliano dell’ufficio per la censura. L’Europa che apre ai migranti e non li integra
Di Elena Basile per Il Giornale d’Italia
Il corrispondente eterno da Bruxelles, una cariatide che ci diletta da decenni con articoli in cui si fa portavoce del politichese in grado di seppellire valori e ideali europei, sostenitore dell’austerità e dell’agenda Draghi, di tutti i madornali errori commessi da una organizzazione internazionale piegata dalle logiche di potere, ci spiega ancora una volta quale sia il bene da perseguire. Il Commissario Fitto va votato anche se in questo modo si sdogana l’alleanza con la destra, si allarga il perimetro della Von der Leyen, perché il vero pericolo è costituito dalla Russia imperialista e dalla politica commerciale di Trump.
Naturalmente non offre ai lettori alcun dato e neanche un argomento per spiegare perché la Russia sia una minaccia imperiale. Sono dettagli questi! I progressisti non hanno bisogno di ragionare. Abboccano all’amo. Hanno bisogno di nemici per compattarsi a difendere la giusta via che va da Meloni alla Schlein.
La Russia in effetti ha un tasso demografico discendente, territori immensi e materie prime. Non ha alcun bisogno di conquiste territoriali. La guerra in Ucraina è stata provocata dall’espansionismo aggressivo della NATO, dal colpo di Stato a piazza Maidan, dalla non applicazione degli accordi di Minsk, dalle provocazioni militari, con spedizioni punitive nel Donbass da parte dell’esercito Ucraino che include il battaglione neo-nazista Azov. La penetrazione militare e economica anglosassone, divenuta nel 2014, anche politica, ha pompato il nazionalismo dei seguaci di Bandera, trasformando il Paese in una anti-russia. Mosca ha inseguito la mediazione, come ha affermato Stoltenberg fino al dicembre 2021, e non ha avuto molte opzioni, volendo conservare la sovranità del Paese. Del resto la Russia nel marzo del 2022 aveva già raggiunto l’accordo con l’Ucraina per il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati.
Inutile sottolineare questi argomenti, basati su fatti innegabili, per contrastare lo slogan che attribuisce a Putin, intenti di conquista imperiale. Sono dettagli. Inutile ragionare. C’è la fede al verbo che procura prebende, status, un posto di corrispondente e di commentatore dell’Europa che ricorda i privilegi monarchici di origine divina. Il Verbo va diffuso con impegno.
In effetti è proprio l’Europa a cui tiene questo signore che è la nemica degli ideali europeisti. L’Europa mercato e austerità, neoliberista, filo atlantica, in grado di distruggere la libertà di espressione costituendo “l’uffico contro la disinformazione” titolo orwelliano dell’ufficio per la censura. L’Europa che apre ai migranti e non li integra. Sceglie alcuni Paesi vittima come l’Italia destinata a divenire un campo profughi per l’inettitudine e il privilegio di altri Stati. L’Europa bellicista, che paga gli errori dei neo conservatori statunitensi, trasformandosi in braccio armato della NATO e per interessi statunitensi. L’Europa che rinuncia all’accordo con la Cina per imposizione statunitense, e ingoia le politiche commerciali unilaterali con Biden come con Trump. L’Europa classista che toglie lo stato sociale ai deboli per incrementare i finanziamenti della difesa. L’Europa che ha rinunciato a una reale transizione verde e ha provocato il ritorno al carbone della Germania. L’Europa club elitario al servizio dei creditori e sulla pelle dei debitori. L’Europa senz’anima nella quale la cultura è pompata dalla politica e i cosiddetti progressisti eseguono in brutta copia le politiche neofasciste della destra e dei neoconservatori di Washington.
Signor eterno corrispondente da Bruxelles, è questa Europa che la fa mangiare e che lei difende a denti stretti, l’assassino dei valori e degli ideali federalisti, della speranza di un socialismo liberale in grado di coltivare i beni comuni, dall’istruzione alla sanità, all’innovazione tecnologica, a scienza e cultura, alle infrastrutture e ai trasporti, allo sviluppo sostenibile, assassino dell’anima unversalistica e umanistica europea.
Mi domando se anche lei è andato a guardare con la classe dirigente imbellettata, il bel film di Andrea Segre su Berlinguer. Quale trasformazione antropologica ha potuto rendere il potere politico e la sua classe di servizio, insensibili al punto di ricordare un uomo politico e il suo slancio etico, la sua integrità, senza batter ciglio, commemorarlo mentre affossano, in ogni piccolo passo quotidiano, gli ideali dell’eurocomunismo, dello sviluppo democratico, della creazione di una società più equa e più libera?
E’ l’Europa che lei incarna, signor eterno corrispondente, a essere la nostra nemica, l’Europa del politichese, degli intrighi, del potere, dell’asservimento a interessi stranieri, l’Europa forte con i deboli e umile con i potenti, l’Europa delle intese comuni e dei campi larghi, dove poca è la differenza tra Meloni Von Der Leyen e Borrell, l’Europa che ha massacrato una generazione di giovani ucraini per non aver voluto accettare un Paese neutrale, federale e rispettoso delle autonomie linguistiche e regionali, l’Europa complice del genocidio del popolo palestinese, che finge di combattere Trump in nome della neoconservatrice Harris, sostenuta da Cheney, l’Europa delle menzogne, della più beota e sfrontata propaganda.
L’Europa dei lecca-lecca, come Craxi chiamava alcuni funzionari, l’Europa dei signorsì, di chi si arricchisce a spese della gente per bene che continua a lavorare facendo del suo meglio, l’Europa di persone come lei, prive di coscienza e di scrupoli, l’Europa dei potenti psicopatici, e dei burattini, dei vuoti opportunisti.
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