Tutta l’Europa guarda con sgomento a quanto sta accadendo a Valencia, la città del Sud della Spagna travolta dalla bomba-maltempo. Sono decine le vittime (l’ultimo bilancio parla di 72 morti, ma il numero di dispersi è ancora altissimo) causate da DANA (Depresion Aislada en Niveles Altos), evento atmosferico estremo caratterizzato da piogge torrenziali.
Il primo bilancio dell’Agenzia Meteorologica statale spagnola fornisce cifre superiori a 300 l/m² nella zona tra Utiel e Chiva, nella regione di Valencia, dove sono stati raccolti 491 l/m² in sole otto ore. Secondo l’Aemet, si tratta di una quantità di pioggia quasi pari a quella che può cadere in un anno intero, riferisce la radio tv pubblica Rtve, sottolineando che queste cifre rendono la Dana, depressione isolata di alto livello, che ha subito la Comunità Valenciana la peggiore finora di questo secolo.
Mentre Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento in queste ore a Madrid, esprime tutto il cordoglio di Strasburgo e Bruxelles (“La Commissione Ue ha già attivato il sistema satellitare Copernicus per aiutare a coordinare le squadre di soccorso e siamo pronti ad attivare il meccanismo di protezione civile. L’Europa è pronta a supportarvi in ogni modo necessario e a fornire risorse per sostenere la ripresa e la ricostruzione”, ha spiegato), in Spagna crescono le accuse sul ritardo nell’allarme meteo.
Il governo centrale spagnolo guidato dal socialista Pedro Sanchez per il momento non è voluto entrare nella polemica che coinvolge le autorità regionali valenciane. “Ci sarà tempo per rispondere e fare valutazioni pertinenti, ma non è questo il momento”, ha risposto ai giornalisti il ministro delle Politiche territoriali Angel Victor Torres in un punto stampa alla Moncloa. Il ministro si è limitato a ripercorrere gli orari dell’accaduto. “Da giovedì 24 sono state dichiarate varie allerte dall’Agenzia meteorologica, il 29 l’Agenzia ha dichiarato allerta rossa alle 7:31 del mattino per la provincia di Valencia, alle ore 15 la regione ha aumentato a 2 il livello di allerta in alcune zone, e alle 17 quello di altre zone, verso le 20 la regione ha mandato l’allerta” sui cellulari e “alle 20:36 si è chiesto l’intervento delle unità militari di emergenza per la provincia di Valencia”, ha detto il ministro.
Paradossalmente, la polemica politica imperversa invece in Italia, con il leader dei Verdi Angelo Bonelli che chiama addirittura in causa la premier Giorgia Meloni: “La mia solidarietà al popolo spagnolo per le vittime causate dall’alluvione che ha travolto la città di Valencia. Il sud Europa, come hanno evidenziato gli scienziati delle Nazioni Unite delle Ipcc, è diventato, a causa della crisi climatica, un luogo dove eventi meteo estremi saranno sempre più frequenti. È giusto e doveroso che Giorgia Meloni abbia espresso vicinanza alla Spagna in questo momento difficile – prosegue il deputato di Avs -, ma il governo italiano è il primo in Europa a chiedere di fermare le politiche sul clima e a votare contro provvedimenti come la legge sul ripristino della natura. La guerra che la destra in Italia sta portando avanti contro la transizione ecologica è sbagliata, soprattutto alla luce dei drammatici eventi a cui siamo sottoposti, come siccità, desertificazioni e alluvioni, che causano vittime e ingenti danni economici. Sarebbe auspicabile una maggiore cooperazione del governo Meloni con l’Europa sulla transizione ecologica e sulle politiche di difesa del clima, evitando che prevalga, di fatto, il negazionismo per mantenere lo status quo”.
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