“Il carcere è razzista” L’allucinante teoria di Ilaria Salis sulla percentuale di stranieri detenuta nelle patrie galere

Dall’abolizione delle carceri, una «macchina concepita per annientare l’essere umano» all’antifascismo sempre e comunque, una lotta da condurre contro quelli che oggi «si chiamano sovranisti, un altro nome che si sono dati per ripulirsi». (VIDEO)

Ilaria Salis comincia a Milano il suo tour per ringraziare chi le è stata vicina durante la detenzione ungherese. Con lei il fumettista Zerocalcare, che ha seguito i processi a carico dell’europarlamentare di Avs, accusata di aver pestato a Budapest alcuni neonazisti.
«Sono stata sbattuta in galera con l’accusa di violenza contro membri di una comunità, un reato in Ungheria pensato per contrastare i crimini di odio razziali. Come se i nazisti fossero una minoranza da tutelare» rivendica Salis.
Un «paradosso» secondo l’europarlamentare, che per combattere contro i neofascisti è andata a Budapest «come sarei andata da qualunque altra parte» visto che l’antifascismo «per noi compagni» non deve essere «solo una commemorazione storica come fa spesso la sinistra istituzionale».
Zerocalcare parla di egemonia culturale.
Una «fissa della destra» che dipende, per il fumettista, dal fatto che «quel mondo post fascista, che ha prodotto scrittori e gruppi musicali, è rimasto in cantina e in panchina». Ma anche dall’altra parte «non è che è stato fatto qualcosa di diverso.
Non hanno mai prodotto nessun immaginario di sinistra e hanno creato insofferenza verso un mondo che sembra elitario».
Le frecciate arrivano anche sul tema delle carceri. Per Zerocalcare «20 anni di anti-berlusconismo hanno fatto un sacco di danni. A forza di parlare di carcere solo per dire che Berlusconi doveva andare in galera – osserva – lo hanno fatto diventare uno strumento di rivalsa». Salis intanto continua a vedere nel suo orizzonte una società «senza carcere». L’europarlamentare non risponde alle domande sulle occupazioni da lei sempre difese ma punta il dito sulla società che «si deve assumere la responsabilità di oltre 60 suicidi da inizio anno in carcere».

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  1. E poi, per questi tizi sopravvalutati, sono sempre i fascisti i colpevoli ma guardando bene si vedono sempre questi gruppi di comunisti insulsi che scorrazzano e fanno danni a persone e devastano luoghi, anche sacri. I gruppi rossi che operano con violenza esistono dalla fine della prima guerra mondiale, 1918 circa, e non si sono mai fermati in questi 100 e passa anni. E sono sempre impuniti e si giustificano con la solita frase sui fascismi. Non avete ne’ identita’ e nemmeno cultura, l’oblio dovrebbe essere il vostro destino.

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