“Mi disse che l’avevo messa incinta per portarle via i soldi di famiglia” Non solo Gennarino Delon, anche un altro politico di rango inferiore ebbe a che fare con la gentildonna Maria Rosaria Boccia

Estratto dell’articolo di Carlo Tarallo per “La Verità”

«Non voglio più avere niente a che fare con questa persona, è stato veramente un periodo terribile della mia vita e non ne voglio sapere nulla»: M.M., l’assessore di un paese della Costiera amalfitana che attraverso il suo legale G.D., nel 2018 ha diffidato Maria Rosaria Boccia a «non assumere comportamenti molesti e persecutori», ha la voce stanca.

Educatamente ma con estrema fermezza chiede di essere tenuto fuori da una vicenda che, evidentemente, riporta alla sua mente quel periodo che definisce appunto «terribile». La notizia della diffida, che ieri La Verità ha dato in esclusiva, è ovviamente basata sulla versione di M.M., e se la Boccia vorrà fornirci il suo punto di vista sulla vicenda siamo pronti a darle spazio.

[…] quella diffida resta agli atti come il racconto di un periodo caratterizzato da una serie di comportamenti della bionda pompeiana che hanno convinto M.M. a adire le vie legali per ritrovare la sua serenità. «La seppur breve relazione affettiva (con Maria Rosaria Boccia, ndr)», scrive il legale di M.M. nell’atto stragiudiziale del 2018, «è stata interrotta per volontà unilaterale del mio assistito alla fine del mese di luglio scorso. Una fine che Ella mai ha accettato, atteso che a decorrere dal 3 agosto, giorno in cui comunicava telefonicamente al mio assistito di essere “incinta”.

Per il signor M.M. iniziava un incubo che di fatto lo ha indotto a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, determinando un perdurante e grande stato di ansia o di paura». Stando al racconto che l’avvocato G.D. mette nero su bianco, dunque, la Boccia avrebbe detto a M.M. di essere in dolce attesa. Ripetiamo ancora che si tratta della versione dell’uomo, che potrà essere smentita o confermata in qualsiasi momento dalla protagonista.

«Alla notizia della gravidanza, seppur improbabile», si legge ancora nel documento, «il mio assistito, coerentemente ai suoi valori culturali, nonostante ribadisse di non voler essere in alcun modo più impegnato in relazione sentimentale, Le (alla Boccia, ndr) faceva presente che si sarebbe comunque assunto le responsabilità del caso», purché ci sia «un riscontro medico/clinico certo su tale asserito stato di gravidanza». Un riscontro che sarebbe stato «sempre negato da parte sua».

La Boccia avrebbe detto a M.M., entrando nel parcheggio dell’abitazione dei genitori, «Mi hai lasciata incinta per arrivare ai miei soldi e al mio ceto sociale, la tua casa è schifosa, posso comprarne dieci così, al tuo paese ti schifano tutti». Poi, dopo un periodo di calma, scrive ancora l’avvocato, la Boccia avrebbe inviato un messaggio a M.M. scrivendo «Tutto bene. Negativo», un messaggio, secondo il legale, «inequivocabilmente riferito al test di gravidanza».

Il 23 settembre 2018, però, la Boccia sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del condominio dove viveva M.M. mentre citofonava «insistentemente circa sette/otto volte», senza ottenere risposta, e «dopo qualche minuto, in maniera alquanto impertinente», avrebbe «iniziato anche a bussare alla porta di casa. Il tutto terminava circa un’ora dopo», scrive ancora l’avvocato, «con non poco disagio dovuto all’aggressiva invasione subita proprio dinanzi l’uscio di casa.

La situazione, già compromessa di per sé degenerava ulteriormente» il 16 ottobre, quando in piena notte la Boccia, tornava a citofonare a M.M. Anche di questo episodio, precisa l’avvocato, esiste «il filmato delle telecamere di sicurezza installate all’interno del condominio».

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