Marina e Piersilvio dietro l’ospitata della Boccia questa sera dalla Berlinguer: Giorgia Meloni su tutte le furie

Tommaso Ciriaco, Giovanna Vitale per repubblica.it – Estratti

Quando l’ha saputo, a metà giornata e ben prima dell’annuncio ufficiale, Giorgia Meloni ha letteralmente perso il controllo. “Martedì 10 settembre, Maria Rosaria Boccia sarà ospite di Bianca Berlinguer a È sempre Cartabianca”.

La protagonista dello scandalo che ha fatto dimettere Gennaro Sangiuliano e sta facendo ballare il cerchio magico meloniano sarà ospite su una rete Mediaset. Ancora, di nuovo, sempre sui canali dei fratelli Berlusconi. Dopo i fuori onda di Andrea Giambruno trasmessi da Striscia La Notizia, che sono costati alla premier una separazione. E dopo un’estate di tensioni con gli eredi del Cavaliere.

Ecco perché a Palazzo Chigi, a sera, fonti di massimo livello condensano in una sola formula l’ospitata di Boccia: un atto ostile verso il governo. Portato avanti da un gruppo editoriale ora in mano alla dinastia del fondatore di Forza Italia, che è a sua volta forza di maggioranza nel suo governo.

Che si tratti più semplicemente di un possibile colpo giornalistico, la leader non è disposta neanche a valutarlo. Da tre giorni, Palazzo Chigi ha imposto la linea a tutti i big di Fratelli d’Italia: «Il caso Boccia è chiuso, non parlatene più».

Ritrovarsi l’ex amante di Sangiuliano in prima serata, pronta a svelare chissà quali nuovi dettagli, basta ad alimentare — ancora e ancora — i sospetti della premier. E a dare forma alla tesi del complotto. Paranoie che vanno di pari passo con un fastidio verso Marina e Pier Silvio Berlusconi via via più crescente.

Nel frattempo, atteso al Collegio romano per il suo debutto da ministro, Alessandro Giuli sparisce dai radar per un’intera mattinata. Quando si materializza, poco prima delle tre del pomeriggio, non è diretto nell’ex educandato dei Gesuiti dove il predecessore si divertiva a nominare amici d’infanzia, amiche e militanti di estrema destra, bensì nella sede del governo. Per ricevere, dalla presidente del Consiglio in persona, le istruzioni necessarie a bonificare un ufficio in cui — si teme ai piani alti dell’esecutivo — potrebbero annidarsi delle talpe.

Pronte a colpire ancora, a orchestrare trame. Più o meno in combutta con l’ormai famosa consulente fantasma, tornata anche ieri a postare i suoi pizzini social. Una sagoma umana costruita con gli auricolari wireless e le relative custodie: è questa la foto apparsa sul profilo Instagram dell’imprenditrice pompeiana, accompagnata da una clip tratta dal Ballo di Simone. Canzoncina per bambini che fa: “Adesso mi divertirò un po’ con te con un bel gioco che ti piacerà… Simone dice che è molto semplice e lui queste cose le sa”. Un messaggio neppure troppo velato di ulteriori rivelazioni.

Un’ora e mezza, tanto dura il colloquio fra la premier e il neo-ministro della Cultura. «Incontro istituzionale», dettano le agenzie. «Ci sarà modo di parlare di tantissime cose al momento opportuno», respinge Giuli i cronisti, varcando il portone del dicastero. Un faccia a faccia che dà modo ai due di concordare un poderoso repulisti dentro il dicastero e decidere il format definitivo del G7 Cultura macchiato dal Boccia-gate.

Il timore, dalle parti di Palazzo Chigi, è difatti che la donna dello scandalo possa presto rendere pubblici nuovi documenti sull’evento previsto fra dieci giorni. Testi più dettagliati del semplice programma di cui ha parlato Sangiuliano. Obiettivo: sventare altri possibili imbarazzi internazionali. E valutare se e quanto modificare timing e location, facendo eventualmente saltare la tappa di Pompei, o limitandola a una visita agli scavi

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  1. Ma non dovrebbe costituire un reato cercare di far cadere un governo diffondendo dialoghi privati dei ministri? Il garante della privacy che ne pensa?

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