Aveva bruciato viva la fidanzata maratoneta olimpionica: la giustizia divina ha fatto il suo corso. Anche lui si era ustionato ed è morto dopo giorni di atroce agonia

Rebecca Cheptegei era l’atleta ugandese, che ha partecipato alle recenti Olimpiadi di Parigi, morta giovedì 5 settembre a soli 33 anni a causa delle ustioni riportate dopo l’aggressione subita, quattro giorni prima, da parte dell’ex fidanzato Dickson Ndiema. L’uomo le aveva dato fuoco con una tanica di benzina. Ora arriva la notizia che anche lui è deceduto in ospedale a causa delle gravi ustioni che aveva riportato sul 30% del corpo proprio durante l’aggressione a Rebecca.

Quel maledetto giovedì 5 settembre, Rebecca Cheptegei stava rientrando a casa con le sue due figlie, quando l’ex fidanzato l’ha raggiunta e le ha rovesciato addosso una tanica di benzina, dandole poi fuoco. Il padre dell’atleta ugandese ha dichiarato che l’uomo avesse perso la testa a causa di un terreno che avrebbe voluto per sé.

Ma cinque giorni dopo è morto anche lui. Dickson Ndiema, che secondo la polizia del Kenya sarebbe stato arrestato se fosse sopravvissuto, era ricoverato in terapia intensiva al Moi Teaching and Referral Hospital. È morto a causa delle ustioni riportate sul 30% del corpo, come ha confermato in un comunicato dall’ospedale che lo aveva in cura.

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