Andrea Galimberti disperso sul Monte Bianco insieme a Sara Stefanelli, ancora nessuna traccia: ricerche sospese
Il soccorso alpino valdostano, in accordo con i colleghi francesi, ha eseguito una serie di sorvoli che hanno dato esito negativo. Poi si sono fermati perché vi sono importanti accumuli di neve e vento forte, che rendono le operazioni di soccorso pericolose
tratto da Il Giorno
Ancora nessuna traccia di Andrea Galimberti e Sara Stefanelli, i due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco.
Grazie alle condizioni meteo favorevoli e all’ottima visibilità in quota, questa mattina, il soccorso alpino valdostano, in accordo con i colleghi francesi, ha eseguito una serie di sorvoli sulla zona in cui potrebbero trovarsi i due sportivi, ma le ricognizioni hanno dato esito negativo.
Le operazioni da parte italiana sono state quindi sospese, in quanto sul versante Nord vi sono importanti accumuli di neve dovuti alle precipitazioni delle ultime ore e vento forte, che non accenna a smettere. Ciò rende molto pericoloso la posa di soccorritori a terra e non consente le dovute operazioni in sicurezza per gli equipaggi di soccorso.
La speranza dopo più di 60 ore trascorse nel gelo e nelle raffiche di vento della vetta più alta d’Europa è che gli alpinisti siano riusciti a scavare una buca nella neve o che, ancora meglio, siano riusciti a raggiungere la Capanna Vallot, posta a 4300 metri. Questo è un rifugio dedicato alle emergenze, dotato di coperte e di viveri utili per resistere fino all’arrivo dei soccorsi. La notte scorsa la stazione meteorologica del colle Major, posta a 4700 metri, ha segnato una temperatura minima di -12, troppo bassa se non si dispone di adeguata attrezzatura.
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Il meteo dava brutto tempo, ma partirono lostesso, perchè era il finesettimana.
Alla montagna non gliene frega nulla dei finesettimana.
Un proverbio giapponese dice che “La montagna regala molto, ma la sua vera natura è terrificante”
La montagna non perdona, è sufficiente una storta alla caviglia, una scivolata e si muore.
Il mare al confronto è un pacioccone: ricordo una regata in Francia, si levò il Mistral, ma dando a tutti un bel tot di preavviso, soltanto il nostro skipper di città voleva continuare, ma lo “convincemmo” a tornare in porto: quando si abbattè il fortunale eravamo già tutti seduti a bere, mangiare e tentare di parlare il francese… spero per il meglio anche per questi due alpinisti.