Il sito di Bruxelles ha prodotto per 60 anni Volkswagen e Seat prima di accogliere l’elettrica Audi diventando il primo carbon neutral
di Roberto Garritano per Il Secolo d’Italia
La Germania in crisi(economica e politica) si tinge di nuovi elementi, dopo la storica decisione diĀ VolkswagenĀ di chiudere uno dei suoi stabilimenti in patria.Ā Audi, altro colosso automobilistico teutonico, ha deciso di chiudere uno dei suoi punti di produzione in Belgio, mentre i dati relativi alle nuove immatricolazioni di vetture ad agosto fanno registrare un crollo delle vendite da parte delle grandi multinazionali di Berlino.
La Germania in crisi e i dati di agosto
Tutti i marchi tedeschi hanno registrato un calo delle nuove immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2023, con Smart (-77,9%), Mini (-44,6%) e Audi (-36,6%) sono state piĆ¹ del 30 per cento. Ford (-28,0%), Volkswagen (-23,3%), BMW (-23,0%), Porsche (-18,0%), Opel (-17,1%) e Mercedes (-15,5%) anche i cali sono stati a doppia cifra. Volkswagen ĆØ stata ancora una volta la marca con la quota di mercato piĆ¹ alta con il 17,9%.
Orsini: āCrisi frutto di scelte sbagliateā
āPer quanto ci riguarda, lāautomotive ĆØ un pezzo importante dellāindustria, ha una filiera di 70.000 persone ed ĆØ considerato unāeccellenza mondiale, quindi non si puĆ² pensare che lo stop ai motori endotermici sia la viaā, ha detto il numero uno degli industriali, sottolineando che ānoi lāabbiamo detto in tutti i modi, bisogna lavorare sulla neutralitĆ tecnologica. CosƬ si salvaguardano le filiere che sono fondamentali per i vari Paesi. Oggi la Germania ĆØ la dimostrazione che la scelta fatta non funzionaā.
Orsini ha spiegato che āoggi nel Paese ci sono 42 milioni di veicoli e solo 7 milioni circa sono Euro 6 e 7. Abbiamo una grande possibilitĆ per fare la trasformazione che ĆØ necessaria, ma dobbiamo lavorare su misure a tutela dellāauto, della produzione e della filieraā.
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