I fatti risalgono a un anno fa, esattamente al 1° Settembre 2023, quando durante la Festa dell’Unità di Ravenna l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, durante un suo intervento, insultò il generale Vannacci definendolo senza mezzi termini “un cog****e“. In seguito a quell’episodio il neo europarlamentare leghista decise di querelare Bersani. Ma la faccenda non finì lì, perché l’esponente Dem, nonostante avesse saputo della querela, pronunciò parole simili davanti alle telecamere di La7. Tanto che Lilli Gruber, stupita, gli domandò se con la sua frase Bersani non stesse “sdoganando il turpiloquio”. Sul palco di Ravenna, l’ex leader Pd aveva commentato il contenuto del libro del generale Il Mondo al Contrario con queste parole: “Io ho letto solo i sommari. Quando leggi quelle robe lì pensi: sciogliamo l’esercito, sciogliamo le istituzioni, facciamo un grandissimo bar, il bar Italia. Mi resta una domanda: se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile dare del coglione a un generale?”.
A 12 mesi di distanza dall’accaduto è arrivato un decreto penale di condanna a carico di Pier Luigi Bersani. La richiesta è stata formalizzata dalla Procura di Ravenna, che ha disposto per il politico Dem il pagamento di una multa per diffamazione aggravata. Bersani ha espresso l’intenzione di opporsi al decreto, ma così facendo la questione finirà in tribunale. “Si vada pure a processo“, ha dichiarato l’ex segretario Pd. “Così capiremo finalmente se qualcuno, magari con le stellette, può definire anormale un altro essere umano senza per questo insultarlo”. Lo stesso Bersani ha reso noto di non aver ricevuto, né personalmente né tramite il suo avvocato, alcuna comunicazione formale di decreto penale, ma di avere appreso la notizia dalla stampa.
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Secondo me non è uomini querelare una persona per un insulto: si ribatte con un altro insulto… insomma “siamo uomini o caporali?”
Comunque Bersani ci pensa da solo a “qualificarsi”, quando si pone delle domande su cosa ci sia nel corridoio ed amenità simili… fa pena e rende ridicolo chi lo vota.
…è anche possibile, che sia tutta una commedia per fare pubblicità allo sconosciuto Generale scelto dal regime come antagonista all’acqua di rose, l’antagonista perfetto che snocciola banalità innocue, non ha ancora fatto nulla e fino a ieri era un servo della NATO