JK Rowling e Elon Musk sono stati citati in giudizio per cyberbullismo dalla pugile algerina Imane Khelif dopo la vittoria olimpica.
Lo riporta, in esclusiva, “Variety”. Sia la scrittrice di “Harry Potter” sia l’imprenditore sono oggetto di una denuncia penale presentata alle autorità francesi per presunti “atti di molestie informatiche aggravate” contro la pugile.
tratto da Quotidiano Nazionale
Nabil Boudi, l’avvocato di Khelif con sede a Parigi, ha confermato a “Variety” che entrambi i personaggi pubblici sono menzionati nella denuncia, presentata venerdì al centro anti-odio online della procura di Parigi. La causa è stata intentata contro X, il che, secondo la legge francese, significa che è stata intentata contro ignoti. Ciò “garantisce che la procura abbia tutta la libertà di poter indagare contro tutte le persone”, comprese quelle che potrebbero aver scritto messaggi d’odio sotto pseudonimo, ha affermato Boudi.
L’autrice della saga di Harry Potter è stata una delle maggiori sostenitrici dell’hashtag #IStandWithAngelaCarini a seguito dell’incontro con la pugile italiana e dal suo profilo X ha condiviso un post in cui ha criticato la scelta di far combattere Khelif nel circuito olimpico femminile: “Le Olimpiadi di Parigi saranno per sempre offuscate dalla brutale ingiustizia fatta a Carini. A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei“. E in un altro tweet, poi, Rowling ha aggiunto: “Potrebbe qualche immagine rappresentare meglio il movimento per i diritti dei nostri nuovi uomini? Il sorriso compiaciuto di un uomo che sa di essere protetto da un sistema sportivo misogino, che gode della sofferenza di una donna che ha appena colpito alla testa e i cui sogni ha appena infranto“.
Ma non solo, perché il Ceo di Tesla ha condiviso anche il post di John LeFevre, un noto uomo d’affari, che dal suo profilo ha scritto: “Kamala Harris supporta questo… Votate di conseguenza“. Trovandosi d’accordo con lui, quindi, Musk ha scritto: “Vero, oppure che lo neghi“.
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