di Nicola Porro
Il Sole24ore di ieri ha superato se stesso. I titolisti del giornale della Confindustria non avevano dubbi: “Il 2024 è l’anno più rovente di sempre”, hanno scritto, dedicando al tema la prima pagina con tanto di foto. Per capire che è una scemenza, non occorre leggere La grande bugia verde, che comunque rimane un’ottima lettura, ma basta leggere lo stesso articolo del Sole24ore dal titolo tanto catastrofista.
Intanto, già dalle prime righe si capisce che questa roba arriva dal solito osservatorio Copernicus, quello che, per intenderci, ci ha spiegato che arriveremo al massimo della temperatura del mondo nel luglio del 2030. Luglio 2030, non giugno, non agosto, non 2029, non 2031, luglio 2030. La tesi è poi che la temperatura di quest’anno sarebbe di 1.64 gradi superiore a quella che si è avuta mediamente tra il 1850 e il 1900. Evidentemente loro sanno misurare alla perfezione l’andamento della temperatura terrestre retroattivamente. Il bello è che non si rendono conto della idiozia di queste affermazioni. Innanzitutto: come si fa a paragonare un anno con la media di 50 anni e, soprattuo, come si fa a paragonare i dati di 150 anni fa dove i termometri nel migliore dei casi erano al mercurio? Peraltro, i termometri non erano disposti ovunque e proprio nella Grande bugia verde vi spiego come in realtà l’elemento delle misurazioni sia fondamentale.
Poi mi chiedo, il 2024 è già finito? Ed in effetti, se da un lato il titolo non lascia dubbi, nell’articolo si ritratta dicendo che “è sempre più probabile che il 2024 sia l’anno più caldo di sempre”. Ma non basta, sapete che cosa è successo? Succede che a luglio del 2024 la temperatura è stata più bassa del luglio del 2023. Eppure anche nel luglio 2023 scrissero che quello era l’anno più rovente di sempre. Insomma, se ce ne fosse bisogno, oggi abbiamo capito che ci prendono per i fondelli. Sono proprio loro stessi che nell’articolo scrivono che la temperatura di luglio 2024 è stata più bassa rispetta a quella dell’anno prima.
C’è poi un altro piccolo particolare. Sapete che è successo nel giugno del 2024 di quest’anno? È finito il niño, ovvero il fenomeno climatico che riscaldava le acque dell’Oceano da una serie di anni.
Di fronte a tutto questo, come si fa a creare questo allarmismo mostruoso? Eppure di problemi a cui pensare ce ne sarebbero tanti altri. Basti pensare che se ci fosse stata in Italia la scossa di terremoto che ha colpito qualche giorno fa il Giappone, quella avrebbe raso al suolo tutte le nostre regioni. D’altronde noi ci concentriamo sui cappotti termici invece di rendere antisismico il nostro paese. Noi abbiamo le alluvioni, però non facciamo gli argini dei fiumi e non ci preoccupiamo dei dissesti idrogeologici. Ci preoccupiamo di mettere i pannelli fotovoltaici nel nostri condomini che quelli si che ci cambiano la vita! Forse stabilire delle priorità su come vengono spesi i soldi dei cittadini non farebbe male.
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