L’abbandono del ring di Angela Carini dopo il match contro la pugile intersex Imane Khelif rappresenta una delle pagine più tristi dello sport femminile. Un’atleta che teme di subire colpi violentissimi dall’avversaria e che, di conseguenza, rinuncia al suo sogno olimpico. Una vicenda drammatica che però era stata ampiamente pronostica nei giorni scorsi. Ma che, secondo alcuni, faceva solo parte della retorica omofoba di qualche esponente politico italiano.
Roberto Vannacci, da tempi non sospetti grande avversario dell’ideologia woke e del politicamente scorretto, ha voluto esprimere parole di stime e vicinanza nei confronti dell’atleta azzurra. “Solidarietà alla nostra straordinaria Angela Carini, costretta al ritiro da un politicamente corretto che ormai imperversa ovunque e da un comitato olimpico farsesco – ha scritto su X l’eurodeputato della Lega -. Siamo proprio nel mondo al contrario. Se io domani mi percepissi un ottantenne – ha poi aggiunto – potrei correre alle gare della terza età e magari anche vincere. Che squallore! Che vergogna!”.
Una posizione condivisa anche dal segretario della Lega Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha commentato così il ritiro di Carini dal match contro Khelif: “‘Picchia troppo forte, non è giusto’. Brava Angela, hai fatto bene! La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo – ha spiegato Salvini su X-. Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari. Se ne sono accorti tutti in Italia e nel mondo, tranne i distratti commentatori della Rai. Un abbraccio ad Angela, forza”.
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