Il recente caso che ha interessato l’acqua minerale venduta da Nestlé in Francia, con segnalazioni di contaminazione da batteri, residui di pesticidi e Pfas, sta destando grande preoccupazione tra i consumatori e gli ambientalisti europei. I timori si stanno rapidamente estendendo oltre i confini francesi, arrivando fino in Germania, dove si accusano la multinazionale svizzera di mancanza di trasparenza e le autorità locali di inazione.
Il caso ha avuto inizio in Francia, dove un’indagine congiunta del quotidiano Le Monde e dell’emittente France Info ha rivelato la contaminazione dei pozzi utilizzati per imbottigliare la famosa acqua minerale Perrier. I test hanno rilevato la presenza di Escherichia coli e altri batteri, portando le autorità francesi a sospendere le operazioni presso uno dei pozzi dello stabilimento di Vergèze, situato nel dipartimento del Gard. La contaminazione è stata attribuita alle forti piogge causate dalla tempesta Monica del 10 marzo 2024.
In risposta alla scoperta, Nestlé ha distrutto circa due 2 milioni di bottiglie di Perrier come misura precauzionale, assicurando che le restanti bottiglie in commercio fossero sicure. Tuttavia, ulteriori documenti dell’Anses (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria sul lavoro) hanno rivelato che la contaminazione non era un caso isolato, ma interessava anche altri marchi come Hépar, Vittel e Contrex, con la presenza di batteri, pesticidi e Pfas.
La situazione ha rapidamente guadagnato attenzione in Germania, dove Foodwatch, un’organizzazione per la difesa dei consumatori, ha lanciato un appello pubblico per ottenere maggiore trasparenza da parte di Nestlé. In una lettera aperta firmata da oltre 38mila consumatori, Foodwatch ha richiesto al Ceo di Nestlé Deutschland, Christoph Ahlborn, il ritiro immediato delle bottiglie contaminate dal mercato tedesco e una dichiarazione sulla quantità di acqua contaminata distribuita.
Nonostante le pressioni, le autorità tedesche sembrano esitare nell’azione. L’Ufficio federale per la protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare ha dichiarato di non essere competente in merito, mentre il dipartimento dell’ordine pubblico di Francoforte ha preferito lasciare la responsabilità alle autorità francesi, senza adottare misure speciali. Questa frammentazione e mancanza di coordinamento tra le autorità ha suscitato critiche e preoccupazioni per l’efficacia della sicurezza alimentare europea.
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