Altissima tensione e seduta sospesa nell’aula del Senato durante l’esame del ddl sul premierato. Ad un certo punto, come mostrano le immagini qui sotto, subito dopo l’incipit dell’intervento del senatore De Cristofaro di Avs, si è sfiorata persino la rissa sfiorata tra Roberto Menia di Fratelli d’Italia e il collega senatore Marco Croatti del M5S.
Il video della rissa in Senato
È stato necessario l’intervento di altri colleghi e dei commessi di Palazzo Madama, con in testa il questore De Poli, per dividerli. La vice presidente Anna Rossomando ha quindi sospeso la seduta per consentire il ritorno all’ordine. Infine, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sospeso i lavori per un’ora e ha convocato immediatamente la conferenza dei capigruppo. “Le vicende degli ultimi minuti saranno oggetto di attenta valutazione della Presidenza”, ha reso noto La Russa.
Convocazione dei capigruppo che era stata richiesta già dalle opposizioni che contestano il fatto che nel computo dei tempi contingentati ci siano anche gli interventi sull’ordine dei lavori. Questioni che, fino alla rissa tra Menia e Croatti, erano rimaste di carattere formale e burocratico.
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Fanno finta di picchiarsi per dimostrarci che destra e sinistra sono profondamente diverse… ma ci stanno soltanto prendendo in giro.
La Signora del BLOCCO NAVALE, il Panzone e l’altra Nullità, NON hanno CANCELLATO nessuna delle leggi immigrazioniste attualmente in vigore, come quella sui “ricongiungimenti famigliari” che ci porta in italia 200.000 (DUECENTOMILA) immigrati l’anno, l’assurda legge sui “minori non accompagnati” e su tutte le altre leggi che ci impongono di MANTENERE A SCROCCO gl’immigrati…
…e colmo della presa in giro: quando si fa notare ad un politicante “destro” di lasciar entrare tanti immigrati come i sinistri, quello risponde che “ci sono le leggi… non si può…”
MA di CANCELLARE quelle leggi non se ne parla nemmeno.
Disgusto e ribrezzo totale, e pensare che elementi così (perchè di elementi si tratta e non di persone) sono stati messi a governare un paese. Sono proprio degni di chi li ha votati, ognuno cerca, frequenta e approva i propri simili.