Morte di Angelo Onorato, il risultato dell’autopsia non risolve il giallo! Sembra che il medico legale parli di suicidio, ma troppe cose non tornano dalle indagini in corso

LA MORTE DI ONORATO, I PRIMI RISULTATI DELL’AUTOPSIA: “NESSUN SEGNO DI VIOLENZA SUL CORPO”. CRESCE L’IPOTESI DEL SUICIDIO

Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “La Repubblica – Edizione Palermo”

Angelo Onorato è morto per soffocamento, la fascetta bianca da elettricista stretta al collo non gli ha dato scampo. E lui non ha provato neanche a toglierla. Non ha accennato a nessuna reazione. L’autopsia effettuata dal medico legale Tommaso D’Anna sembra accreditare la pista del suicidio nel giallo che tiene banco a Palermo da sabato pomeriggio.

Non ci sono altre ferite sul corpo del marito di Francesca Donato, l’europarlamentare e vice presidente della Democrazia Cristiana. Nessuna traccia di un’aggressione, di un pugno. Nessuna traccia di un eventuale tentativo di divincolarsi dalla presa di un assassino. Solo il drammatico segno della fascetta al collo.

Fascetta su cui i biologi della polizia scientifica stanno facendo delle analisi, alla ricerca di tracce: se troveranno solo il Dna di Onorato, allora arriverà un’altra conferma all’ipotesi del suicidio.

Ma al momento resta ancora un pezzo di mistero. Perché un imprenditore affermato, con una bella famiglia, avrebbe scelto di fare un gesto estremo? L’indagine della squadra mobile diretta da Marco Basile non è riuscita a trovare ancora una spiegazione plausibile nonostante siano state passate al setaccio tante ipotesi. Inizialmente, si pensava a pesanti debiti, ma non ce ne sono.

Come ha confermato il commercialista di Onorato, sentito alla polizia. Né indicazioni sono arrivate dalla lettera consegnata due giorni prima della morte a un amico tributarista, Fabrizio Macchiarella: «Se mi succede qualcosa consegnala a mia moglie».

Sabato pomeriggio, il legale si è presentato alla squadra mobile. In quella lettera di tre pagine, scritta a febbraio, si fa solo il quadro della situazione economica della famiglia. Si fa poi accenno ad alcuni investimenti: «Mi sono affidato a persone sbagliate». […]

Anche la mattina della morte, Onorato aveva detto al cognato: «Devo andare a Capaci per risolvere spero bonariamente una questione». Ma a Capaci non è mai arrivato. Gli investigatori della squadra mobile hanno approfondito la questione, legata alla cessione di una sua società edile, ma non sono emerse irregolarità o sospetti particolari. […]

Che cosa turbava Onorato, al punto di compiere un gesto estremo? Si scava nella sua vita personale, nelle sue relazioni di amicizia e di lavoro, si cerca una traccia nel suo cellulare. Però, al momento, non è emerso nulla di particolare. La moglie aveva peraltro la password di accesso dell’iPhone del marito. «Solo una volta di recente mi ha fatto cenno a delle preoccupazioni sul lavoro – ha detto alla polizia – ma non abbiamo approfondito l’argomento». […]

Qualche dubbio è sorto per la cintura di sicurezza, che non era agganciata, seppure stava addosso all’uomo. La cintura non poteva essere agganciata perché nell’ancoraggio c’era già una linguetta metallica, una di quelle che si usano quando non si vuole utilizzare la fascia di sicurezza. […]

Fuori dall’auto, come ha rivelato Repubblica, la Scientifica ha trovato poi un’altra fascetta, uguale a quella che Onorato aveva al collo. Potrebbe essere caduta all’uomo. Chi indaga, ipotizza che l’architetto sia sceso dalla vettura prima di fare il gesto estremo, proprio per prendere le fascette nel sedile posteriore o nel portabagagli.

“ANGELO ONORATO CERCAVA UNA PISTOLA MA NON AVEVA PORTO D’ARMI”, LA RIVELAZIONE DI UN AMICO

Estratto dell’articolo di Antonio Palma per www.fanpage.it

Nelle settimane precedenti alla sua morte, ancora avvolta nel mistero, Angelo Onorato avrebbe cercato di entrare in possesso di una pistola anche se non aveva il porto d’armi. A rivelare la circostanza è stato un amico dell’imprenditore e architetto trovato cadavere a Palermo nella sua auto dove è morto per soffocamento causato da una fascetta da elettricista stretta al collo, come ha confermato l’autopsia.

Un particolare, quello della pistola, che confermerebbe le inquietudini di Onorato legate all’attività lavorativa passata, riferite da più persone, ma non chiarisce se l’uomo volesse semplicemente proteggersi da eventuali aggressori o se volesse mettere in atto un gesto estremo.

Per la famiglia dell’uomo non ci son dubbi: Angelo Onorato sarebbe stato ucciso da qualcuno che lui temeva. Lo hanno confermato più volte la moglie, l’eurodeputata Francesca Donato, e la figlia. “Ho paura che una persona voglia uccidermi” avrebbe confidato infatti l’architetto alla moglie senza però spiegarle a chi facesse riferimento.

I parenti e gli amici dunque non credono all’ipotesi del suicidio che però rimane la pista privilegiata della Procura che sta indagando sul caso. Dai risultatati investigativi e medico legali svolti finora, infatti, non sarebbe emerso nessun elemento che confermerebbe la presenza di terzi sul luogo del ritrovamento del cadavere a Palermo.

“Mi disse che gli serviva una pistola. Nulla di più” ha raccontato l’amico, confermando però che Onorato non era mai entrato in possesso dell’arma. “Per noi è un dato che, sommato alle preoccupazioni più volte manifestate per risolvere un problema a Capaci, anche in modo bonario, ci fa pensare ancora di più a un delitto, escludendo l’ipotesi del suicidio” ha confermato al Corriere della Sera l’avvocato della famiglia, anche lui amico di Onorato.

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  1. Come fa uno a stringersi una fascetta al collo per suicidarsi e allo stesso tempo fare forza per stringerla, per me è impensabile, siccome non hanno trovato ancora tracce di un’altra presenza danno per scontato che sia suicidio. Anche qui l’ego di voler dimostrare qualcosa prende i sopravvento sulle indagini, non essendo all’altezza di ciò meglio trarre conclusioni affrettate. Chi meglio della moglie può dire se aveva di questi pensieri, a quanto pare no, non ne aveva, dunque non si tratta di suicidio, chissà chi devono coprire.

  2. Se uno chiede di voler una pistola ad un amico la chiede per difendersi e non per suicidarsi, se il suo intento era ciò non ne avrebbe parlato all’amico, se la sarebbe cercata da solo la pistola, non ci vuole un geni per capire certe dinamiche.

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