Ucraina, il re è nudo! Putin concede a Macron la “tregua olimpica” in cambio della cacciata del burattino di Kiev. In tre giorni Mosca e Pechino hanno spargliato tutte le carte, mettendo alla berlina i dilettanti che volevano giocare alla guerra

XI JINPING HA CONVINTO PUTIN: LA RUSSIA ACCETTERÀ LA TREGUA OLIMPICA VOLUTA DA EMMANUEL MACRON –  IL PRESIDENTE CINESE CERCHERÀ DI ADOPERARSI SERIAMENTE PER LA PACE IN UCRAINA, E IL POVERO ZELENSKY SI DOVRÀ RASSEGNARE: “MAD VLAD” CHIEDE LA SUA USCITA DI SCENA COME CONDIZIONE PER APRIRE LA TRATTATIVA (IN CASO CONTRARIO, PERDEREBBE LA FACCIA DAVANTI AI CITTADINI RUSSI).
GLI UCRAINI, STREMATI DA DUE ANNI E MEZZO DI CONFLITTO, NON INSORGEREBBERO: SONO STUFI DELL’INTRANSIGENZA DELL’EX COMICO.  ALL’INIZIO DELLA GUERRA, I CONSENSI PER IL PRESIDENTE TOCCAVANO IL 94%, OGGI…

DAGOREPORT di dagospia.com

Xi Jinping ha convinto Vladimir Putin ad accettare la tregua olimpica di tre settimane, chiesta supplicando da Emmanuel Macron per farsi bello senza intoppi ai giochi di Parigi.

Allo stesso tempo, il presidente cinese cercherà di adoperarsi per la pace in Ucraina (ieri Putin ha chiesto di ripartire dalla bozza di accordo di Istanbul del 2022).

A tal proposito, non è passata inosservata l’apertura – seppur timida – alla Cina, da parte di Volodymyr Zelensky: “Vorrei vederla coinvolta nella conferenza sulla pace che la Svizzera organizzerà a giugno, senza la Russia. Ha un’influenza”.

Parole pronunciate in un’intervista all’Afp, in cui l’ex comico ha ribadito la sua contrarietà alla tregua olimpica: “Nessuno può garantire che la Russia non approfitterà per portare le sue forze sul nostro territorio”.

Ma il povero Zelensky si deve rassegnare: senza più soldati da mandare al fronte, con gli aiuti americani che arrancano, anche volendo, non sarà lui a dettare le regole di un eventuale e momentaneo cessate il fuoco.

Peraltro, una delle condizioni poste da Putin a Xi Jinping per accettare uno stop ai bombardamenti è proprio l’uscita di scena di “Ze”. La presenza dell’ex comico al tavolo negoziale sarebbe un’onta indelebile per lo Zar: gli farebbe perdere definitivamente la faccia davanti ai russi.

Di fronte a un’eventuale uscita di scena del presidente, gli ucraini, stremati e falcidiati da due anni e mezzo di missili, non insorgerebbero: all’inizio del conflitto, i consensi per il presidente toccavano il 94%, oggi arrivano a malapena al 50…

Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

«La tregua olimpica? Sì, il presidente Xi Jinping me ne ha parlato, abbiamo discusso di questo argomento…». Lasciata Pechino per Harbin, città del nordest cinese, Vladimir Putin ha risposto alla domanda di un giornalista sul tema del cessate il fuoco in Ucraina, da osservare durante le tre settimane dei Giochi di Parigi.

La proposta di Emmanuel Macron era stata al centro del colloquio con Xi durante la sua visita del 6 maggio. E ora Putin dice che l’amico cinese gliela ha trasmessa.

Non sappiamo con quale enfasi, ma gliene ha parlato. Il capo del Cremlino ha osservato che i principii della tregua olimpica «sono molto corretti», ma ha aggiunto che pochi l’hanno applicata a parte gli antichi greci.

E ha concluso con una stoccata immancabile contro gli occidentali: «I funzionari sportivi stranieri politicizzano lo sport e violano la Carta olimpica, in Occidente violano i principii dell’olimpismo, ma poi ne chiedono il rispetto da parte della Federazione Russa, così non andremo lontano».

[…] Putin da Harbin ha parlato della situazione sul campo di battaglia ucraino, dell’avanzata russa nella zona di Kharkiv: sostiene che l’obiettivo per ora non è di prendere la città ma di costituire una «zona di sicurezza, un cordone sanitario» contro il cannoneggiamento ucraino nell’area di confine. Alla domanda sulla possibilità di un negoziato, lo Zar ha risposto che la Russia non è stata invitata alla conferenza in Svizzera del prossimo giugno e «non si farà dettare un ultimatum sulla base di proposte ucraine».

È venuto in Cina per poter mostrare la solidità dell’intesa con Xi e ha ripetuto l’elogio alla proposta cinese del febbraio 2023, basata su 12 punti che partivano da un cessate il fuoco ma non prevedeva un ritiro russo dai territori occupati: «La Cina ha una sincera volontà di pace». Resta da vedere a quali condizioni e il 43° vertice tra Putin e Xi appena celebrato a Pechino non ha dato indicazioni nuove.

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