“Arrivi solo adesso?” Alluvione, Schlein nella bufera: le decine di sindaci rossi del territorio furibondi con la bamboccia che loro stessi han fatto votare pochi mesi fa alle primarie

Estratto dell’articolo di Marco Leardi per ilgiornale.it

“Dov’è finita Elly?”. Nel Pd la domanda inziava a rimbalzare con sempre maggior insistenza. E con un imbarazzo ormai malcelato anche da alcuni esponenti del partito. Da tre giorni, infatti, la leader dem sembrava essersi eclissata e di lei non si avevano tracce dal punto di vista mediatico.

“Ma come? Abbiamo visto gli stivali sporchi di fango di Meloni in tv e non quelli della nostra segretaria?”, si sarebbe sfogato qualcuno nel Pd, secondo quanto riportato dalla Stampa. Poi, nella serata odierna, finalmente la svolta. Un lancio di agenzia battuto alle 18.31: “Maltempo, oggi Schlein in zone colpite dall’alluvione”. A corredo, anche alcune foto della leader dem sul territorio emiliano romagnolo. Elly, a quanto si apprende, ha visitato alcune località danneggiate insieme a Beatrice Poli, sindaco di Casalfiumanese e Mauro Ghini, sindaco di Borgo Tossignano. Ed è stata anche a Lugo (Ravenna) con il sindaco Davide Ranalli, in visita al cantiere in cui si sta ricostruendo l’argine rotto dalla piena del Santerno. La domanda sorge però spontanea e ingenua: se Schlein si trovava da giorni in quei luoghi, perché solo oggi è stata data notizia della sua presenza?

A chiederselo sono stati innanzitutto alcuni dem, mentre altri si limitavano a non rispondere a chi chiedeva loro se sapessero dove fosse Elly. L’ex ministro Pd Paola De Micheli – riporta La Stampa – ha raccontato come il sindaco dem di Piacenza, Katia Tarasconi, in una riunione l’altra sera con i colleghi del territorio, avrebbe definito “sconcertante” l’assenza della leader. Pare che nei giorni scorsi quest’ultima avesse comunicato in segreteria di voler andare in Emilia Romagna “in punta di piedi, senza fare passerelle, per non intralciare il lavoro dei volontari”. Ok. Ma un conto è non rallentare i soccorsi (giustissimo), un altro invece è allontanarsi dalla scena mediatica in un momento in cui molti si aspettano forse una parola, un incoraggiamento o un segnale da parte di chi guida un partito molto radicato in quella regione.

Ora, riferisce ancora La Stampa, nel Pd c’è chi ipotizza che Schlein non volesse oscurare la presenza costante di Bonaccini “introducendo una nota dissonante”.

(…) Ma la giustificazione fa acqua da tutte le parti e anzi è quasi offensiva da riceversi. In che senso Schlein avrebbe “introdotto” una nota dissonante o polemica?

Nel momento dell’emergenza i colori politici non possono rappresentare un ostacolo e dunque alla leader dem nessuno – men che meno gli alluvionati alle prese col fango – avrebbe chiesto di fare da contraltare all’esecutivo. Qualcuno poi ricorda che domenica prossima ci saranno i ballottaggi, ma ci rifiutiamo anche solo di pensare che Schlein abbia fatto valutazioni di questo tipo in riferimento alla sua comunicazione.

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