Commissione d’inchiesta Covid. Parte l’ostruzionismo in parlamento Schlein e la feccia a Cinquestelle le provano tutte per salvare il fondoschiena di Conte e Speranza

di Gabriele Angelini per IlParagone

A che punto siamo con la commissione d’inchiesta sul Covid? Al momento solo una cosa è certa: Pd e M5S se la stanno dando a gambe. Guarda caso, infatti, era loro il governo pandemico responsabile di gestire la prima ondata. Conte e Speranza sono stati infatti i volti di quella bruttissima pagina della storia democratica del nostro Paese. Se da una parte la Procura di Bergamo (ma anche le inchieste giornalistiche) continua a indagare e a trovare nuovi elementi che coinvolgono l’ex premier e l’ex ministro della Salute, i deputati dem lasciano l’aula in cui si votava l’istituzione della commissione d’inchiesta. Le scuse, neanche a dirlo, sono risibili. Lunedì, comunque, dovrebbe arrivare l’ok della Camera, in attesa del Senato e il Pd è nel panico. Il segno tangibile è stato, appunto, quello di abbandonare l’aula che ospitava la commissione Affari sociali che stava approvando l’istituzione della commissione.

Un Aventino che è stato visto anche come una sorta di ammissione. La conferma, cioè, della paura che venga scoperto qualcosa su di loro. “La destra strumentalizza la tragedia”, ha buttato la palla in tribuna il gruppo Pd in commissione per giustificare l’uscita dall’aula. In più, come evidenzia Maddalena Loy su La Verità, il Pd ha espresso la critica che “nel testo si mette in dubbio l’utilità dei vaccini“. E vogliamo ben vedere! Vista la mole di studi, analisi e inchieste che faticosamente stanno venendo fuori da diversi mesi a questa parte. “Nel documento approvato non sono menzionate le Regioni, cioè le istituzioni che hanno la competenza principale sulla sanità”, dicono ancora. E no: perché i governi Conte e Draghi hanno centralizzato la gestione bypassando i territori (e anche il Parlamento) a colpi di dpcm e decreti legge.

Commissione inchiesta Covid, Pd butta palla in tribuna

Insomma, non sanno più che pesci pigliare. E siccome sentono la paura della verità che incombe su di loro e sul loro operato, non gli resta che provare a buttarla in caciara e a inscenare Aventini di dubbio valore. “Sono pretesti, passeranno“, commenta il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, primo firmatario della proposta di legge per l’istituzione della commissione Covid. E poi conclude: “Non siamo succubi del pensiero unico presuntamente dominante. Le sinistre escono? Si andrà avanti lo stesso”. Verosimilmente il Senato approverà l’istituzione della Commissione prima dell’estate e i lavori dovrebbero cominciare già a settembre.

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