Ucraina, anche l’Italia nella coalizione F-16: addestrerà i piloti di Kiev e potrebbe fornire i Tornado
Dopo le polemiche Meloni incontra Macron: dal francese però non arrivano le scuse chieste da Chigi. Roma e Parigi lavorano insieme sul dossier Tunisia: l’Fmi tuttavia non sblocca il prestito.
HIROSHIMA – Roma farà parte della coalizione dei jet F-16 per l’Ucraina benedetta da Joe Biden al G7 di Hiroshima.Addestratori italiani formeranno piloti ucraini sul territorio nazionale. In centri dell’aeronautica, probabilmente anche nelle basi Nato sparse sulla penisola.
È quanto lascia intendere Giorgia Meloni, prima di lasciare il G7 giapponese: “La valutazione da fare insieme agli alleati è quella di un eventuale addestramento dei piloti ucraini, ma è una decisione che non abbiamo preso e che si sta discutendo con gli alleati”.
Intanto, sempre secondo il Fatto “nella Lega e in Forza Italia nessuno voleva commentare apertamente la decisione degli Usa di aprire ai caccia. Ma la posizione di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi è sempre la stessa: “No ad armi offensive che possano produrre un’escalation”, è il senso del ragionamento nei due partiti alleati”.
Vola l’export di armi italiane: in testa Turchia e Usa
Intanto, però, l’export di armi italiane nel mondo continua ad aumentare. Il Fatto Quotidiano dà conto del contenuto della relazione annuale del governo sull’export di armi è stata presentata dalla Presidenza del Consiglio al Parlamento in base alla legge n. 185 del 1990 e non ancora pubblicata.
“Nel 2022 le autorizzazioni del governo all’export di materiali d’armamento prodotti in Italia hanno raggiunto i 5 miliardi e 289 milioni di euro, il 13,5% in più rispetto al valore del 2021″, scrive il Fatto. “L’incremento è di 627,9 milioni (+14%). Nel 2021 le autorizzazioni ammontavano a 4,661 miliardi, un importo allineato a quello autorizzato nel 2020”.
Il settore è dominato dall’ex Finmeccanica, oggi Leonardo. “Il gruppo è il nono al mondo nella difesa per ricavi nel 2022, pari a 14,7 miliardi, l’80% generato da commesse nel settore difesa e governativo. Nel 2022 l’export autorizzato di Leonardo ammonta a 1,8 miliardi, seguita da Idv (Exor-Iveco) con 539,3 milioni, Mbda Italia (missilistica) con 304 milioni”, prosegue il Fatto. Tra i paesi destinatari, in testa la Turchia e gli Stati Uniti. Ma nei primi posti anche Emirati e Arabia Saudita.
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