“Non escludiamo nulla”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil a Napoli, a una domanda sulla possibilità di uno sciopero generale nel caso in cui il governo non dovesse accogliere le richieste dei sindacati. “L’importante – ha detto il leader della Cgil – è che il governo cambi le politiche. Se questo non avviene noi intendiamo proseguire, useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, anche perché nei prossimi mesi non solo c’è la legge sul fisco da affrontare, ma anche la legge di bilancio, e quindi pensiamo che oggi è il momento di cambiare e fare scelte che vanno nella direzione che abbiamo chiesto: salari, riforma del fisco, sanità pubblica, ridurre la precarietà e utilizzare tutti i soldi europei per far crescere davvero questo Paese”.
“C’è bisogno di fare investimenti e di creare sistema in questo Paese – ha spiegato Landini – a partire dalla sanità pubblica, dal riassetto del territorio e da politiche industriali che creino lavoro e sviluppo. Per questa ragione siamo qui e non abbiamo intenzione di fermarci oggi. Se non ci sono risposte anche la partecipazione di oggi a Napoli ci dice che è il momento di andare avanti, perché così la gente non ce la fa più”.
“Non c’è bisogno della tassa piatta, ma di un fisco progressivo. Ognuno deve pagare per quello che prende e per quello che possiede, solo in questo modo possiamo dare un futuro al nostro Paese”, ha scandito dal palco il leader Cgil.
“Quello che sta avvenendo nel nostro Paese – ha detto riferendosi all’alluvione in Emilia Romagna – ci deve portare a una riflessione e a un cambiamento. Non è successa una disgrazia che non ricapiterà, è un segnale preciso: il cambiamento climatico è un fatto” ed “è il frutto di un modello economico e produttivo sbagliato che va cambiato“.
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