Cinquanta euro al giorno per parcheggiare nelle grandi città: Bruxelles non conosce limiti per portare avanti il piano di riportare la mobilità del popolo al al diciannovesimo secolo

Di Tommaso Croco per IlParagone

Se fate parte di quell’ampissima fetta della popolazione che mette malvolentieri mano al portafogli quando c’è da pagare un parcheggio, sappiate che nei prossimi mesi le cose potrebbero drasticamente peggiorare. Da tempo, infatti, l’Unione Europea invoca una trasformazione “green” delle principali città del Vecchio Continente, che nelle intenzioni di Bruxelles dovrebbero fare sempre più a meno dei mezzi di trasporto privati. E così ecco che qualcuno ha iniziato a muoversi: l’amministrazione comunale dell’Aja in Olanda, infatti, ha deciso di lanciare un piano traffico per il centro cittadino che prevede il pagamento di 50 euro per parcheggiare, anche per soste brevissime da 10 minuti. Il motivo? “Vogliamo che il mezzo di trasporto principale siano le gambe, poi la bicicletta, i mezzi pubblici e solo per ultime le automobili”.

Come spiegato da Fanpage, il piano è una parte del progetto pilota che riguarderà al momento soltanto alcune strade della città olandese dell’Aja, ma potrebbe presto essere esteso anche ad altre aree qualora dovesse dare frutti. L’obiettivo dichiarato, come detto, è quello di scoraggiare cittadini e turisti a raggiungere il centro cittadino in auto, spingendoli a orientarsi invece verso mezzi alternativi come la bici, molto usata nei Paesi Bassi, e i mezzi pubblici.

Un’iniziativa nata dalle proteste dei residenti, che si lamentano da anni di non riuscire a trovare un parcheggio nel centro della città. Per risolvere il problema, dunque, si è deciso di puntare al portafogli dei conducenti: un unico biglietto giornaliero da 50 euro per parcheggiare, con permessi speciali soltanto per i residenti della zona.

Si tratta di una soluzione che sta facendo molto discutere in rete, dividendo gli utenti, e che potrebbe presto essere adottata anche da altri Stati. Non a caso, molti italiani hanno già dato sfogo alle proprie paure sui social, sostenendo che presto anche dalle nostre parti arriveranno, per imposizione dell’Ue, regole così ferree.

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