Pizzaiolo propone uno schifo totale: la pizza con grilli essicati. Alla feccia di Repubblica non sembra vero e mandano una pennivendola a raccontare estasiata le esperienze dei gonzi che la mangiano

di Luisa Mosello per Repubblica

La pizza con i grilli ci fa schifo. Anzi no. Dal primo al secondo pensiero avuto da Alessandro Pribaz titolare insieme a Umberto Barucca della pizzeria “Mangiafuoco”  di Trieste è passato letteralmente un battere di ali (nel caso specifico si chiamano elitre). Pochi giorni e l’idea è diventata realtà. Dal 12 aprile alle ore 18 in punto è stato sfornata la prima tonda di “Grillo sparlante”.

“L’abbiamo chiamata così perché di insetti ultimamente si parla, o meglio si sparla tanto” spiega a Il Gusto Pribatz. Il suo tono di voce è squillante proprio come quello del personaggio della favola di Pinocchio a cui è dedicato l’esercizio commerciale nato prevalentemente per l’asporto e la consegna a domicilio, ma ha anche 4 tavoli e 8 sgabelli su cui sedersi e degustare le pizze appena uscite dal forno. Come stanno facendo i primi curiosi della “novità grillina”.

“Sono due giorni che l’abbiamo proposta e già abbiamo venduto la bellezza di 16 pizze in poche ore, 10 mercoledì e 6 ieri (giovedì 13, ndr). Il primo a chiederla è stato un signore di mezza età che ha pagato 17 euro, 15 per la pizza più 2 per l’asporto – ci racconta il triestino che ha aperto la sua attività individuale nel 2009 e nel 2015 ha creato una società con colui che prima era il suo fattorino -. Poi ieri è venuta a mangiarla qui una coppia di ragazzi triestini. In realtà solo lui l’ha chiesta, e ne è stato molto soddisfatto, l’ha divorata tutta, non ne ha lasciato nemmeno un pezzetto. Lei invece non ce l’ha fatta. Ha preferito una al tonno e cipolle. Diceva di non avere il coraggio, che le facevano senso le testoline…”. Già, perché la pizza in questione, la prima del genere in Italia, non è fatta con farina di Acheta Domesticus sdoganato nel piatto dall’Europa dallo scorso gennaio, ma proprio con l’insetto intero, essiccato, a farcitura.

“Perché l’impasto non si tocca, quello è sacro. La pizza è patrimonio Unesco”, mette subito in chiaro Pribaz. Che ripercorre le fasi di questa “nascita” avvenuta subito dopo Pasqua, quasi come un segnale di rinnovamento: “In realtà pensavamo di proporla per la prima volta il 1 aprile, come fosse un pesce d’aprile, uno scherzo, una provocazione che invece era una cosa vera. Poi i tempi si sono un po’ allungati. Dal momento dell’idea comunque non son passate più di due settimane. Come mi è venuta? Per curiosità, ero convinto che gli insetti fossero immangiabile, appunto e volevo provare di persona. Vedere quanto schifo facevano…Così ho ordinato una confezione di grilli essiccati on line da un’azienda tedesca. Appena son arrivati ne ho preso uno e l’ho odorato, sapeva di pop corn poi l’ho masticato lentamente mettendolo fra i denti. Se non mi piace lo sputo immediatamente, ho pensato. Poi son rimasto sorpreso. Ha fatto crock-crok…non cri-cri come quando son vivi (ride, ndr) e ho sentito un sapore anche piacevole, come di popcorn e nocciolina con un po’ di olio di girasole. Mi son detto: prepariamo la pizza”.

Così si inizia a pensare a come farcirla: “Non poteva essere una banale Margherita con i grilli sopra e basta, allora abbiamo immaginato una sorta di prato. Prima pensavamo a riproporre il verde con la rucola, ma era forse un po’ troppo amara e poi i grilli si perdevano e non si vedevano. Poi abbiamo deciso per i fiori di zucca senza pistilli con un po’ di mozzarella e un pochino di salsa di pomodoro, non troppa per non compromettere il sapore dei grilli essiccati e arrostiti, messi sopra come farcitura presi direttamente dalla busta conservata a temperatura ambiente. Quindi l’abbiamo realizzata, dopo aver rassicurato il mio socio Umberto (lui è anche pizzaiolo a differenza di Pribaz che non lo è, ndr) era molto preoccupato che potessimo incorrere in sanzioni ed essere visitati dai Nas”.

“I commenti di chi l’ha mangiata? Tutti positivi, basta guardare la nostra pagina Facebook, dove certo non mancano quelli negativi dei soliti leoni da tastiera…” conclude Alessandro Pribaz che sui prossimi progetti non vuole sbottonarsi. Ma alla fine ci dice che ce ne saranno altri di “speciali, con qualcos’altro di ancor più proteico che saltellerà…”: “Locuste migratorie, magari anche nell’insalata? Non lo so, lo sta dicendo lei..”.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"È una pratica schiavistica dove il ricco compra il povero" Compravendita dei bambini, Barbara Alberti, femminista da una vita, impartisce una lezione alla bambinetta messa a capo del PD

Next Article

Dal 15 aprile occhio a tutti gli automobilisti: scatta l'insensato obbligo di cambiare pneumatici. Ma non tutti sono obbligati

Related Posts