Auto elettrica, nuova votazione indegna per abolire i motori termici. Solo la Polonia ha avuto le palle per votare contro. Il duro commento del numero uno della Iveco

I ministri dell’Energia dell’Ue hanno dato il via libera definitivo allo stop alla vendita di auto nuove a motori termici dal 2035. Il provvedimento è passato con il voto favorevole della Germania che ha ottenuto una deroga per i combustibili sintetici. L’Italia – a quanto si apprende – si è astenuta. Così come la Bulgaria. La Polonia ha invece votato contro.  L’Italia si è astenuta nel voto in Consiglio sul regolamento in materia di emissioni inquinanti degli autoveicoli nuovi, si apprende da fonti Ue. La Polonia ha votato contro, mentre Romania e Bulgaria si sono astenute, come Roma, che ha cambiato posizione avendo constatato che la Commissione ha fatto una “apertura”, come ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin, sui carburanti neutri in termini di emissioni. Insomma adesso si va verso una trattativa per capire quale saranno gli scenari sia sul fronte dei motori che su quello dei carburanti. Di certo, a quanto si apprende da Bruxelles, esattamente tra 12 anni i motori a benzina andranno definitivamente in soffitta. “L’Italia si adopererà a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2 e nel merito della decisione finale sullo stop alla vendita di auto nuove a motori termici dal 2035, “auspicando un successivo e proficuo confronto”, ha espresso il voto di astensione, ha dichiarato il ministro Pichetto Fratin.

GERRIT MARX. L’AD DI IVECO: “NELLA COMMISSIONE MANCANO ESPERTI DI AUTO, L’ELETTRICO È PER I RICCHI”

Estratto dell’articolo di Paolo Griseri per “La Stampa”

Poi viene il momento in cui anche l’amministratore delegato di un gruppo importante come Iveco non ce la fa più: «La decisione di istituire lo standard euro 7 per i veicoli commerciali leggeri e i camion è stupida», dice Gerrit Marx, 47 anni, alla guida della società del gruppo Exor.

Perché stupida?

«Perché sono tempi impossibili e in contraddizione con la scelta di puntare sull’elettrico. Questo è il risultato di una politica europea nelle mani di persone che non conoscono l’automotive».

[…] Perché accade questo?

«Le decisioni che riguardano la nostra industria vengono prese da tre gruppi di lavoro diversi: l’ambiente, i trasporti e l’industria. A questo si aggiungono le ambizioni personali di chi decide. C’è il politico a fine carriera che vuole portare a termine il pestaggio dell’industria automobilistica perché questo è stato l’obiettivo della sua carriera. Ci sono i politici che non hanno mai guidato un camion ma ti spiegano come devono essere massa, dimensioni, lunghezza».

Perché uccidere l’automotive?

«I Verdi europei pensano che questo sia il modo per far pagare all’auto lo scandalo dieselgate».

[…] Lei è contrario al passaggio all’elettrico?

«L’elettrico va bene per alcuni veicoli ma non per tutti. L’utilitaria elettrica ha dei costi insostenibili, è un’auto per ricchi. L’idea di abolire totalmente i motori termici è una scelta che rischia di trasformare l’Europa in una grande Cuba. Perché la nostra filiera dei motori termici chiuderà i battenti. E chi non passerà all’auto elettrica dovrà andare a recuperare le parti di ricambio dalle vecchie auto. Come a Cuba».

Ora sembra esserci un accordo sui carburanti sintetici…. «Dobbiamo decidere. Se il problema è l’autonomia sui carburanti la soluzione ideale è idrogeno e biometano. Perché altrimenti diverremo dipendenti dagli stessi paesi del petrolio.

Indovinate quale sarà il paese del mondo numero uno negli e-fuel? L’Arabia saudita». […]

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