Gli italiani e l’Unione Europea? Panico a Repubblica: persino il loro sondaggista di fiducia costretto ad ammetterlo. Solo il 38% di noi segue la feccia di Bruxelles

Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

La fiducia degli italiani verso l’Unione europea, dopo alcuni anni, ha ripreso a scendere. Secondo il recente sondaggio condotto da Demos, nelle ultime settimane, si è fermata al 38%. Il livello più basso degli ultimi anni. Alla fine dell’anno scorso, infatti, aveva toccato il 45%.

[…] Nello scorso decennio, […] l’Ue aveva ottenuto indici di fiducia più limitati. In particolare, dopo la crisi finanziaria del 2007-2008 […]. Ma il clima d’opinione è cambiato, negli ultimi anni, in seguito alla quantità di fondi – quasi 200 miliardi di euro – trasferiti all’Italia. […] Tuttavia, le elezioni dello scorso settembre hanno nuovamente modificato lo scenario. Interno ed esterno all’Italia. E oggi i problemi si ripropongono. Sollevando nuove preoccupazioni.

Il conflitto in Ucraina, anzitutto, prosegue. E minaccia di aggravarsi. […] L’Ucraina, peraltro, è […] “Europa”. E ambisce a entrare, a pieno titolo, nell’Ue. Tanto più in questa fase. Per ragioni di “sicurezza”. Per la stessa e simmetrica ragione gli italiani guardano l’Ue con preoccupazione. Dettata da “in-sicurezza”. Perché l’Ue non pare in grado, in questa fase, di svolgere un ruolo da protagonista. Comunque, da mediatore, da attore negoziale. Mentre l’Italia opera da Paese “spettatore”.

[…] gli italiani esprimono, verso l’Ue, un atteggiamento meno confidenziale, rispetto agli altri Paesi europei. Tuttavia, non pensano al “distacco”. Al contrario. Se vi fosse un referendum per uscire dalla Ue, […] oltre 7 su 10 affermano, senza esitazioni, che voterebbero “No”. Non intendono, quindi, lasciare l’Ue. Perché sono – siamo – europei “nonostante” prevalga un sentimento tiepido. E, dunque, “europei per prudenza più che per appartenenza”.

Il significativo calo di consenso […] ha, dunque, altre ragioni. Che richiamano alcune vicende “sgradevoli”. In particolare, gli scandali di corruzione che hanno coinvolto alcuni euro- parlamentari, anche italiani. […] Ci riferiamo, in particolare, al cosiddetto “Qatargate” […]. È interessante osservare, comunque, che il sentimento europeista non abbia cambiato il profilo sociale e politico tradizionale.

L’euro-scetticismo, infatti, marca, in modo evidente, l’orientamento degli elettori di Centro- Destra. Coloro che votano per la Lega, più degli altri. Anche fra gli elettori del M5S si osserva un sensibile calo di “europeismo”, dopo la fine dell’esperienza di governo.

Tuttavia, in controtendenza, si osserva una ripresa del consenso europeista fra chi vota per i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. […] Mentre il massimo sostegno all’Ue proviene, secondo tradizione, dalla base del Pd. Inoltre, dagli elettori del Terzo Polo, che, comunque, dimostravano un atteggiamento europeista anche in passato.

Appare, comunque, significativo lo sguardo “generazionale”. Sono, infatti, i giovani gli europeisti più convinti. Senza se e senza ma. Infatti, quasi 6 persone su 10, al di sotto dei 30 anni, dichiarano di avere fiducia nell’Unione Europea. […]

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