Feccia rossa e giornaloni esaltati per la nuova ‘Capitana’: questa tizia al comendo della nave pirata bloccata dal governo

Estratto dell’articolo di Claudio Del Frate per il “Corriere della Sera”

La bambina di Banksy da ieri è ferma nel porto di Lampedusa. Il suo salvagente a forma di cuore non servirà a nessun migrante perché la sua nave è in stato di fermo nel porto dell’isola. Stiamo parlando della Louise Michel, la nave che porta lo stesso nome della Ong a cui appartiene e che l’artista Banksy ha finanziato e decorato […].

La capitaneria di porto di Lampedusa ha sottoposto la Louise Michel al fermo amministrativo (che prevede sanzioni dai 2 ai 10 mila euro) appena sono finite le operazioni di sbarco di 178 migranti raccolti nel Mediterraneo da quattro diverse barche in difficoltà.

«Ci impediscono di lasciare il porto e prestare soccorsi in mare», hanno protestato gli attivisti a bordo, a cominciare dalla sua capitana, la tedesca Pia Klemp. «Sappiamo di dozzine di barche in distress davanti all’isola, proprio in questo momento» hanno scritto in un tweet a metà giornata. E però «ci vietano di uscire e prestare assistenza. Questo è inaccettabile».

E ancora: «Le autorità europee sono pienamente consapevoli delle persone in pericolo nella loro zona Sar. Diverse vite sono state perse ieri (sabato, ndr ) in due naufragi. Queste morti non sono un incidente o una tragedia. Sono v0lute».

La Guardia costiera ha risposto con una nota diffusa nel pomeriggio. A cominciare dal motivo del fermo della Louise Michel: violazione del decreto Piantedosi. «L’unità,  […] dopo un primo intervento di soccorso nelle acque libiche, contravveniva alla disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre tre unità di migranti sulle quali, peraltro, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia costiera italiana».

Un atto di disobbedienza che ha portato a un cambio di rotta della Louise Michel «per motivi di sicurezza e di urgenza»: dal porto assegnato di Trapani a quello di Lampedusa, «già sollecitato dai numerosi arrivi dei migranti di questi ultimi giorni», scrive la Guardia costiera. Che accusa gli attivisti della nave di Banksy di aver complicato «con tale comportamento, il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi», e la Ong di aver «sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti aerei dello Stato» con «le continue chiamate» dei loro mezzi aerei.

«ciao Pia, ho letto la tua storia sui giornali. Mi sembri un tipo tosto. Sono un artista del Regno Unito e ho realizzato diverse opere ispirate alla crisi dei migranti. Ovviamente non posso tenere i soldi per me. Potresti usarli tu per comprare una barca o qualcosa del genere? Fammi sapere per favore. Buon lavoro, Banksy». Con queste parole è cominciata la collaborazione tra la Ong «Louise Michel» e l’artista senza volto più quotato del mercato mondiale.

[…] La mail di Banksy portò nel 2019 all’acquisto di una motonave francese di 31 metri in precedenza usata proprio dalla Guardia costiera francese poi intitolata alla memoria di un’eroina femminista anarchica di fine ’800, Louise Michel, appunto. Ridipinta di rosa, su un lato ha riprodotta una bambina con un giubbotto di salvataggio ed un salvagente a forma di cuore, un’opera di Banksy per l’appunto.

Debuttò nel 2019 salvando 89 persone a sud di Lampedusa. Klemp, 35 anni, studi in biologia marina, è stata posta a capo dell’equipaggio perché aveva già alle spalle missioni di salvataggio nel Mediterraneo sulla Sea Watch e sulla Iuventa, la nave per cui finì a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in un processo ancora aperto.  […]

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