Banche, lo tsunami arriva in Europa! Dopo Credit Suisse, allarme sul crollo verticale delle azioni di Deutsche Bank

Giornata pessima per Milano. A metà mattina tutte le Borse europee segnano un ribasso. Complice il timore sulla crescita dell’economia e la situazione critica del settore delle banche. Così Francoforte registra un calo dell’1,92 per cento, Parigi del 2, Amsterdam dell’1,5, Londra dell’1,7 e Madrid del 2,35. Ma la peggiore è Milano con una contrazione del -2,4. Non aiutano, infatti, gli sviluppi del caso Credit Suisse e dei fallimenti delle banche regionali statunitensi che hanno alimentato i timori sulle condizioni del settore bancario globale. Il titolo Deutsche Bank perde terreno alla borsa di Francoforte per il terzo giorno consecutivo e cede oltre il 10 per cento a causa dell’aumento dei costi per assicurarsi contro il rischio di default. Questi ultimi sono schizzati aumentando le preoccupazioni sulla stabilità generale delle banche europee. Il caso Deutsche Bank ha messo in allarme i mercati, gli esperti infatti giudicano come “preoccupante” il rialzo dei costi sull’assicurazione anti-default.

Clima teso anche su Wall Street. Nonostante la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, abbia tirato in ballo l’ipotesi di maggiori tutele per i depositi, le medie banche Usa restano esposte a una grande volatilità. Non è un caso che nei giorni appena passati ci sia stata una vera e propria corsa ai fondi ‘money’, fondi monetari, con versamenti che hanno raggiunto la cifra record di 117,4 miliardi di dollari.

Gli asset totali hanno così raggiunto 5.132 miliardi di dollari, un livello senza precedenti, rispetto ai 5 mila miliardi della settimana fino al 15 marzo, altro livello da record. Già nella settimana fino al 15 marzo erano stati collocati nei fondi circa 120,93 miliardi di dollari di denaro fresco. Si tratta del più grande afflusso dall’aprile 2020 sulla base dei dati.

Estratto dell’articolo di Francesca Gerosa per www.milanofinanza.it

È di nuovo panic selling sulle banche europee. […] Deutsche Bank affonda di più alla Borsa di Francoforte (-13,78% a 8,04 euro), trascinandosi dietro la rivale Commerzbank (-8,3%), dopo che già alla vigilia aveva perso il 3% circa del suo valore, mentre balzano i credit default swap (strumento di copertura contro il rischio di insolvenza) legati all’istituto tedesco: a 189,7 punti base dai 142 di ieri, 23 marzo. Secondo Refinitiv si tratta del maggior aumento giornaliero dei Cds di Deutsche Bank mai registrato.

Deutsche Bank ha annunciato questa mattina che riscatterà in anticipo i titoli Tier 2 subordinati da 1,5 miliardi di dollari a tasso fisso con scadenza al 2028. In particolare, saranno riscattati il 24 maggio insieme agli interessi maturati fino alla data di rimborso, ha precisato l’istituto di credito tedesco, assicurando di aver ricevuto tutte le autorizzazioni normative necessarie per l’operazione.  Di riflesso vanno al tappeto anche alcune obbligazioni di Deutsche Bank. […]

L’attuale volatilità sui mercati finanziari non sorprende il numero uno di Bundesbank, Joachim Nagel, che crede servirà tempo perché le acque si calmino dopo le recenti turbolenze del settore bancario innescate dal fallimento delle californiane Silicon Valley Bank e Signature Bank. «Non sono così sorpreso che i mercati siano un po’ più volatili rispetto a prima di questi eventi», ha detto Nagel che, però, non ha voluto commentare il flop in Borsa di Deutsche Bank, si è limitato a dire che «Nelle settimane successive a questi eventi, la strada è spesso accidentata».

[…] Gli investitori vendono gli anelli deboli

A detta di Jon Jonsson, gestore di portafogli di credito presso Neuberger Berman, gli investitori stanno rivedendo le loro posizioni, scaricando «gli anelli deboli. La gente vuole evitare tutto ciò che potrebbe essere oggetto di attenzione». In ogni caso il gestore non crede ci sia motivo di preoccuparsi al momento per Deutsche Bank, ma avverte: «le cose si stanno muovendo molto rapidamente in questi giorni. È certamente una banca che ha lottato a lungo con la redditività».

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