“Censura travestita da fact-checking”. Mazzucco asfalta Open, il sito infame di Enrico Mentana attualmente diretto da Franco Bechis

Lancia feroci strali il giornalista e documentarista Massimo Mazzucco contro la redazione di Open, il giornale online fondato da Enrico Mentana. Qui lavorano i paladini del pensiero unico e politicamente corretto, i sedicenti professionisti dell’informazione, pronti invero a censurare tutto ciò che non fa comodo agli interessi delle eminenze grigie: quelle che operano anzitutto attraverso il controllo dei media allineati. Open è, notoriamente, capofila di questa eletta schiera, ma andiamo con ordine. Dopo solo due giorni da quando è stato rilasciato su Facebook, il video prodotto dallo stesso Mazzucco, torinese con base a Los Angeles, “Ucraina 2023: un anno di bugie” (che reca il sottotitolo “Un anno di bugie sull’Ucraina da parte delle nostre presstitute del mainstream”), è prontamente incappato nella censura dei “fact-checkers indipendenti” di Open. Mazzucco, dunque, ha rilasciato un nuovo video, questa volta all’indirizzo del nuovo direttore della testata – da gennaio 2023 –, Franco Bechis. “Vi approfittate del potere che Facebook vi ha dato per censurare o far sparire notizie assolutamente vere che però non piacciono ai vostri padroni”: sono durissime le parole di Massimo Mazzucco. Dal 12 ottobre 2021, Open è diventato partner italiano di Facebook nella “lotta alla disinformazione”, entrando a far parte degli oltre 80 fact-checkers indipendenti di tutto il mondo che analizzano i contenuti sulle piattaforme social in più di sessanta lingue.

Va altresì notato che, nelle altre piattaforme sui cui è apparso, compresa YouTube, il video non ha ricevuto alcuna censura. Il documentarista, dunque, stigmatizza nella sua videodenuncia “la censura che voi praticate sistematicamente su Facebook travestita da fact-checking”. Peraltro, almeno in teoria, ciascuno può avere le proprie opinioni e sulle opinioni “la censura non ha senso”. Il problema non riguarda essenzialmente Mazzucco, come afferma egli stesso nel video, ma anche le migliaia di persone che hanno apprezzato e condiviso il video incappato nella censura di Facebook. Alcuni di loro avranno certamente subito il “castigo” dei 30 giorni di blocco dell’account.

Un articolo di Open, ancora critico verso Massimo Mazzucco, pubblicato su Facebook, certifica lo scollamento dei censori dal sentimento popolare, perché è stato assolutamente controproducente, a giudicare dalla ridda di commenti che ha suscitato. “La verità non la decide Open”, scrive l’utente Daniele. Per Enza, invece, “la verità è come l’acqua, prima o poi viene sempre fuori”.

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