Santuzzo il fancazzista è riuscito a far imbufalire tutti dopo nemmeno un giorno dalla vittoria della sua amichetta: parole da pallone gonfiato contro l’uscita di Fioroni, membro fondatore del PD

Da sardina a pesce palla. La vittoria di Elly Schlein alle primarie Pd aveva gonfiato oltremodo la boria politica di Mattia Santori. “Per un Fioroni che se ne va penso che avremo 100 nuovi entranti“, aveva affermato il riccioluto attivista bolognese, scrollandosi idealmente le spalle dopo la notizia che l’ex ministro dem avrebbe lasciato il partito. Che arroganza: da ultimo degli iscritti (tesseratosi nel dicembre scorso), il consigliere comunale felsineo aveva di fatto bistrattato chi invece aveva contribuito a fare la storia recente del centrosinistra. Quelle sue parole, infatti, hanno creato non pochi imbarazzi e pure tra le sardine è scoppiata la rissa.

La Cristallo bacchetta Santori

Intervenendo ad Agorà, su Rai3, è stata proprio l’ex sardina Jasmine Cristallo ad ammonire Santori. “Non condivido le sue parole. Penso che sia giusto dire che quando qualcuno va via dispiace sempre“, ha dichiarato l’ex attivista oggi tra le fila del Pd, contestando un “atteggiamento respingente che non è possibile avere in questa fase così delicata“. E ancora, l’ex sardina ha dato una lezione di buona convivenza politica a Santori: “Bisogna avere rispetto per chi ha una certa storia, in quel partito c’è rimasto. Io ho fatto la tessera di recente, non mi sento di non rispettare chi già c’era“. Una strigliata a tutti gli effetti, dalla quale è sembrata emergere una prima differenza di approccio tra chi un tempo condivideva l’acquario delle sardine.

L’autolesionismo della sardina

Dal Pd anche altri avevano bacchettato Santori per quella sua uscita così precipitosa sull’uscita di Fioroni dal Pd. “Penso che le argomentazioni di Mattia Santori su questo addio mancano di rispetto al partito e ai valori e alla comunità che rappresenta, prima ancora che a Fioroni“, aveva lamentato l’ex deputato dem Filippo Sensi. Peraltro, l’uscita della sardina era stata particolarmente autolesionista, dal momento che andava a interferire con la prima grande sfida di Elly Schlein: quella di tenere unite le varie anime del partito dopo lo scossone (per molti inaspettato) del suo arrivo alla guida della segreteria piddina.

E Fioroni contrattacca

Intanto, provocato ulteriormente da Santori, Giuseppe Fioroni ribadiva su Radio1 la propria posizione. “Diciamo che mi hanno messo sotto sfratto“, aveva lamentato l’ex ministro, rispondendo per le rime al capo delle sardine: “E chi è Santori? L’importante è che io non faccia parte di un partito che non mi vuole, gli auguro di vederne arrivare anche mille“. Infine la frecciata alla Schlein: “Ha dato vita ad un partito di ‘sinistra sinistrà, massimalista, scelta legittima per carità. Un partito di sinistra è utile alle società democratiche ma non ha nulla a che fare con la mia storia“.

Mattia Santori: “Pd, chi sono i cattivi”. Myrta Merlino sconcertata

Tra gli effetti collaterali dell’avvento di Elly Schlein ai vertici del Pd, ahinoi, c’è anche il ritorno del sardina Mattia Santori, quello che sogna di costruire stadi da frisbee e le cui supercazzole post-adolescenziali, a tratti, sconcertano. E così arieccolo, ospite in collegamento con L’aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, la puntata è quella di giovedì 2 marzo.

Santori parte in quarta a tromboneggiare e spiega: “La gente cercava l’etichetta delle Sardine, come se fosse un qualcosa che uno si attacca addosso e si tiene per tutta la vita. Io ne sono un esempio. In verità, siamo andati avanti e abbiamo costruito una comunità dal basso, trasversale, che ha lottato per entrare dentro una famiglia più grande. Abbiamo ceduto sovranità e siamo entrati in un movimento più grande. Elly Schlein ci ha dato rappresentanza e siamo arrivati a rappresentare nel Pd un habitat adatto per tutte quelle forze non riconoscibili o non riconosciute, insomma fini a se stesse”, afferma.

Dunque la Merlino gli chiede conto dell’uscita su Beppe Fioroni, “per un Fioroni che esce ci sono 100 nuovi iscritti”, sparata sardinata che ha subito scombussolato il Pd, con la parte moderata sempre più in subbuglio nel vedere Santori “unchained” da quando Elly è segretaria (e soprattutto in subbuglio nel vedere Elly leader). E Santori, rispondendo alla Merlino, si produce in una contorsione linguistica delle sue: “Il ragionamento era diverso, poi non lo dice Mattia Santori ma 600mila persone che sono andate a votare e che chiedono un rinnovamento. Questa è la vera sberla alla dirigenza nazionale e locale del Pd”. Tradotto: conferma in toto quanto aveva detto su Fioroni, salvo spiegare in premessa che il ragionamento “era diverso”. Ma non lo era affatto. Insomma… si salvi chi può.

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