Pd, Schlein sente Mattarella. Al Nazareno il passaggio di consegne con Letta: “Lavoriamo per la massima unità del partito”
La prima donna alla guida dei dem. Affluenza: 1 milione e 100mila. Serracchiani e Malpezzi: “Pronte a passo indietro da capogruppo”. I dubbi di Gori: “Dipende da lei se sarà ancora il mio partito”. Fioroni lasci
Come passaggio di consegne: un melograno di ceramica rosso portafortuna simbolo di prosperità. È il regalo che Enrico Letta ha voluto fare a Elly Schlein, eletta ieri alla guida del Pd. La premessa: “Lavoriamo per la massima unità del partito”. E poi l’annuncio: “L’assemblea ci sarà il 12 marzo e là verrà votata la nuova segretaria e sulla partecipazione vogliamo lavorare da subito per aprire il prima possibile il nuovo tesseramento”. Schlein ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Sergio Mattarella.
Le congratulazioni sono arrivate anche dalla premier Giorgia Meloni, dal suo sfidante Stefano Bonaccini, dal leader della Lega Matteo Salvini, da quello del M5S Giuseppe Conte e, infine, anche da Silvio Berlusconi. Dal Pd inizia però ad affiorare qualche perplessità, da Giorgio Gori (“Dipende da lei se il Pd sarà ancora il mio partito”) a Beppe Fioroni, fondatore del Pd che ha lasciato il partito. Debora Serracchiani e Simona Malpezzi si dicono pronte a un passo indietro da capogruppo alla Camera.
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