Le cinque folli priorità della figlioccia di Soros e Prodi: questa tizia un lavoratore vero non lo ha mai visto neppure in cartolina

Una donna. Il Pd scimmiotta Fratelli d’Italia e con un certo ritardo sceglie una donna alla guida del Nazareno sulla scia del protagonismo di Giorgia Meloni. La neosegretaria del Pd, Elly Schlein, ha un profilo indiscutibilmente radical chic. Distante anni luce dal popolo. Arroccata su posizioni estreme, divisiva e assai poco ‘includente”. Scuole private, cittadina italiana, americana e svizzera, cosmopolita, ultra femminista, ultra pacifista, ultra fluid. E, neanche a dirlo, ossessionata dal pericolo fascista che vede ovunque come un fantasma notturno.

Schlein, la radical chic che piace alla Milano da bere

La Schlein, tessera del Pd da appena tre mesi, è una leader da salotto che piace alla Milano da bere. Come dimostrano i numeri della sua vittoria ai gazebo delle grandi città del Nord. La sconfitta del governatore emiliano Stefano Bonaccini cambia il baricentro del Partito democratico. Che si sposta dalla storica Emilia Romagna e dalle province per collocarsi nei confini residuali delle  ztl. Fenomeno già in corso, confermato dalle scorse politiche in tutta Italia. La ricetta del partito che fu D’Alema, Veltroni, Bersani, Renzi continua a tradire gli ideali storici della sinistra confermando di non riuscire a parlare al Paese diffuso e a rappresentare le istanze popolari.

La sterzata verso i 5Stelle e l’ossessione del fascismo

La Schlein vince a sorpresa e il destino del Pd si complica, spostando la rotta verso i cugini 5Stelle. Non a caso sono le truppe di Conte ad aver ‘occupato’ i gazebo per votare la pulzella radical chic e lanciare un’opa sul Pd in crisi di identità e di consensi. Una sterzata verso una sinistra radicale sempre più arroccata e divisiva.

“Saremo un bellissimo problema per Giorgia Meloni”

Figlia di docenti universitari, nipote di un senatore e sorella di una diplomatica, Schlein piace all’alta borghesia dei circoli milanesi. Perfetta portabandiera della sinistra salottiera e snob che guarda con il birignao in direzione grillina. Non proprio quello di cui la sinistra avrebbe bisogno. “Saremo un bellissimo problema per Giorgia Meloni”, dice dal suo quartier generale, scarpe da ginnastica, jeans, giacca casual e sorriso stampato. “Anche questa volta non ci hanno visto arrivare”, aggiunge raggiante.

La Giorgia in salsa gauche allontana il Pd dalla vocazione popolare

Ma la ricerca di un anti-Meloni a tutti i costi, di una Giorgia in salsa gauche, ha prodotto una segretaria in provetta. La Elly nazionale dal pugno chiuso, tutta salotti e Bella Ciao, la cyborg del Nazareno, rischia di rappresentare un’assicurazione per la vita al governo di destra-centro. Sui social è un tam tam di post ironici e meme in questa direzione. La Meloni – si legge in molte grafiche su Facebook e Instagram – ha vinto anche il congresso del Pd. Se la premier  ha lanciato la volata alla Schlein, la neosegretaria dem alla fine rappresenta uno straordinario regalo al presidente del Consiglio. Probabilmente con una segreteria Bonaccini la destra avrebbe avuto maggiore filo da torcere. Così la strada di Palazzo Chigi appare tutta in discesa.

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