Marito e moglie sono a teatro, seduti in sala, in attesa dell’inizio dello spettacolo. A un certo punto l’uomo è colto da forti dolori di pancia, sempre più insistenti e dice alla moglie, sottovoce: “Cara, non resisto, devo andare subito al gabinetto

Marito e moglie sono a teatro, seduti in sala, in attesa dell’inizio dello spettacolo. A un certo punto l’uomo è colto da forti dolori di pancia, sempre più insistenti e dice alla moglie, sottovoce: “Cara, non resisto, devo andare subito al gabinetto. ”La moglie, sottovoce, parla con lui: “Ma proprio adesso! La commedia sta per iniziare. Ma l’uomo insiste, sottovoce: Non resisto proprio. Torno subito. Detto questo l’uomo si alza e piegato in due si avvia verso il fondo della sala con tremendi spasmi addominali e gorgoglii sinistri. Individuata una donna in maschera si avvicina e chiede dove si trovi un gabinetto.

“Dunque, faccia attenzione. Esca dalla sala e giri nel corridoio a destra; lo percorra fino in fondo e prenda la porta a sinistra, salga i quattro scalini che ci sono e poi entri nella prima porta a sinistra, faccia il corridoio a destra e quindi prenda la terza porta a sinistra. Lì c’è il gabinetto”.

L’uomo, oramai sull’orlo di un cedimento intestinale, ringrazia frettolosamente, si precipita fuori dalla sala e comincia a percorrere la strada indicatagli dalla maschera. Tuttavia dopo due o tre porte e qualche corridoio l’uomo si rende conto di essersi perso nei meandri del teatro. Nessuno in vista, autonomia di circa un minuto.

L’uomo, disperato, oramai piegato in due, gorgogliando in maniera pietosa, cerca un angolino appartato dove espletare i suoi bisogni, quando vede di fronte a sé una porta. Si avvicina e la apre. Entra in una stanza quasi completamente buia. L’ideale per dare sfogo al proprio intestino. Si guarda attorno in cerca di un contenitore dove depositare il tutto ed ecco che vede un vaso di fiori. Lo prende con movimenti concitati, sfila i fiori, si tira giù i calzoni, ci si siede sopra e con immenso sollievo, fra rumori roboanti dà pieno sfogo ai propri bisogni, riempiendo quasi completamente il vaso.

Con evidente sollievo, sfregandosi le mani per la soddisfazione di essersi cavato d’impaccio così brillantemente da una situazione imbarazzante, l’uomo si riallaccia i calzoni, infila i fiori nel vaso e rimette tutto a posto. Quindi esce dalla stanza e rifatta la strada al contrario ritorna in sala. Lo spettacolo nel frattempo è iniziato.

L’uomo riguadagna il posto accanto alla moglie e le chiede, sottovoce: “E’ molto che è iniziato?”. La donna, sottovoce: “Cinque minuti”.

“Di che parla?”. “Mah … per la verità non ho capito bene… E’ arrivato uno, ha fatto la cacca in un vaso di fiori e poi è andato via”

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