Più munizioni, più armi e niente decisioni sulla pace senza Volodymyr Zelensky. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento a un panel alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, ha mandato un messaggio chiaro a tutto il continente sulla necessità di incrementare la produzione di armamenti, seguendo la rotta tracciata già ai tempi dell’emergenza Covid: “È tempo di accelerare la produzione standardizzata di prodotti di cui l’Ucraina ha disperato bisogno, in particolare per le munizioni. Non possiamo aspettare mesi o anni per essere in grado di rifornire le nostre scorte e inviare le armi- Abbimo l’Epf (il Fondo europeo per la pace, ndr) che dà fondi agli Stati per consegnare le armi, abbiamo un meccanismo di coordinamento con l’Ucraina.
Quello che ci serve è una produzione standardizzazione, in particolare le munizioni d’artiglieria 155 mm. Possiamo fare – lancia l’idea la commissaria Ue – come abbiamo fatto con il Covid. Abbiamo convocato le industrie e chiesto loro di cosa avevano bisogno per aumentare la produzione e abbiamo stilato con loro i contratti di pre-acquisto per aiutarli a farlo”.
“Dobbiamo – ha martellato ancora von der Leyen – raddoppiare e continuare il massiccio sostegno militare che è necessario per fare fallire completamente questo piano imperialistico di Putin e possa permettere all’Ucraina di vincere”. Poi un messaggio finale sul conflitto tra Kiev e la Russia: “Per noi il titolo sulla pace è ‘nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina’. Sono loro a decidere quando e come sedersi a un tavolo di negoziati”. E ascoltando le ultime dichiarazioni di Zelensky sembra molto lontano un cessate il fuoco e la fine della guerra.
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