Ladro muore in un magazzino schiacciato da un bancale, indagato per omicidio l’amministratore dell’azienda derubata

La notte del 19 aprile 2022 Umberto Sorrentino morì schiacciato dal peso di un bancale che lo travolse. Aveva provato a rubare delle bottiglie d’acqua, ma quelle casse così impilate gli erano crollate addosso uccidendolo. Ora l’amministratore del supermercato dove erano accatastate quelle bottiglie è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo dalla procura di Rimini.

L’uomo, un 64enne originario della Provincia di Pesaro Urbino, è di fatto l’amministratore della società che gestisce il supermercato dove si è verificato il furto prima e l’incidente mortale poi. Si tratta del Conad Diamante di Cattolica, lungo la riviera romagnola. Secondo Paolo Gengarelli, il pm a capo dell’indagine sulla morte di Sorrentino, l’indagato sarebbe responsabile del fatto di aver permesso che quei bancali venissero accatastati sul piazzale collocato sul retro del supermercato, zona non delimitata e quindi accessibile a tutti, creando di fatto una situazione di pericolo.

Secondo la procura la morte di Sorrentino sarebbe sopraggiunta quindi per concorso di colpa, da un lato con il pericolo creato dall’amministratore del condominio, dall’altro con il furto commesso dalla vittima. La notte tra il 18 e il 19 aprile, come hanno poi mostrato anche le telecamere posizionate all’esterno del supermercato, Sorrentino si introdusse nello spiazzale antistante il supermercato rompendo la pellicola che avvolgeva il pallet per rubare le bottiglie d’acqua.

Vi tornò poche ore dopo per prenderne altre, ma in quell’occasione il bancale lo travolse uccidendolo. Il corpo di Umberto Sorrentino fu rinvenuto la mattina successiva dai dipendenti arrivati al supermercato per l’apertura. “Sono state seguite tutte le procedure prescritte dal marchio produttore dell’acqua minerale – le parole di Gian Paolo Colosimo, legale dell’amministratore indagato – anzi la Conad per ulteriore scrupolo di prudenza aveva aggiunto altri accorgimenti. La casa produttrice chiede che fra un bancale e l’altro sovrapposti sia collocato cartone ondulato, mentre Conad preferisce inserire un pallet in legno proprio a garanzia di maggiore stabilità dello stoccaggio”.

In merito alla mancata apposizione di un cartello invece il legale ha aggiunto: “Quanto all’area in questione, a nostro giudizio non presenta le caratteristiche che richiedano la presenza di cartelli di avvertenza. Né esistono nelle vicinanze aree giochi per bambini o altre situazioni tali da esigere particolari avvertenze. Per questo abbiamo chiesto l’archiviazione”.

Una vicenda che ha portato con sé un’altra storia, quella degli insulti che sono stati rivolti a Sorrentino nei giorni successivi alla sua morte, attraverso i social. Nonostante l’avvocato che rappresenta la famiglia dell’uomo abbia sporto denuncia, la magistratura ha poi archiviato il tutto. “Purtroppo – ha spiegato il legale Umberto Vico – la Procura non ha potuto fare altro perché è emerso ancora una volta quanto sia difficile contrastare legalmente l’odio che dilaga sui social. Sembra che ognuno possa insultare chiunque e che questo ’chiunque’ non possa essere mai tutelato. E a proposito, voglio ancora una volta ribadire che Sorrentino non era un ladro. Era una persona afflitta da molte fragilità e che sua madre aveva sempre cercato di aiutare. Quella di Cattolica è stata un’immensa tragedia”.

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