“Il piano della Meloni è chiaro, solo quelle volpi di sinistra non lo hanno capito” Cacciari spiega alla perfezione la grande fregatura della ducetta ai danni di chi l’ha votata sperando in un cambiamento

“Giorgia Meloni ha un disegno ambizioso in Europa ma quelle volpi della sinistra non se ne rendono conto” 

Massimo Cacciari: “Vuole spingere tutti i dittatorelli ex fascisti ungheresi, polacchi, bulgari, sloveni o croati, verso una grande destra europea che si allei al Ppe. Altro che Marine le Pen – Fazzolari dice che Washington ci considera l’unico interlocutore davvero affidabile? Puttanate. Meloni ha giurato fedeltà al programma di Draghi e ha come obiettivo rassicurare non solo gli Usa e la Nato, ma anche i popolari europei – per Calenda si sono sbagliati gli elettori? Che si faccia curare. Sono battute da psichiatra…”

Estratto dell’articolo di Andrea Malaguti per “la Stampa”

Professor Cacciari, l’Italia si è definitivamente melonizzata?

«Assolutamente no».

Ha vinto a mani basse.

«Veramente il dato eclatante […] è la dimensione […] dell’astensionismo. Come si fa a dire che l’Italia si è melonizzata se nelle due regioni più importanti del Paese va a votare un avente diritto su tre? Un fenomeno di portata talmente rilevante da porre un problema di legittimità del voto». […] «[…] Il punto non è la legittimità formale, ma quella politica sostanziale. Che cosa faremo quando si recheranno alle urne solo i candidati?».

[…] perché la fuga dalle urne?

«In questo caso perché non c’era partita. La sinistra non esiste. E la gente non va allo stadio se sa già il risultato».

[…] «Meloni cresce da anni. Nella sua alleanza è stata brava a superare e a mettere all’angolo non tanto le posizioni fasciste, quanto quelle salviniane […] a differenza del Pd, è riuscita a dare struttura e organizzazione al suo partito».

Secondo il sottosegretario Fazzolari il segreto di Meloni sarebbe un altro.

«Cioè?».

Lo ha svelato orgogliosamente al Foglio: gli Usa e la Cia stanno con la premier.

«Al massimo è la premier che sta con gli Stati Uniti e con la Cia. Ma questo va da sé. Un paese che non è leader in Occidente con chi vuole che stia?». […] «[…] Il ragionamento di Meloni è fatto al 70% di realismo e di pragmatismo […]».

[…] una soluzione?

«Il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina e contestualmente un referendum in Crimea e Donbass sorvegliato dall’Onu. Fine. Tra i diritti umani non esiste anche quello dell’autodeterminazione dei popoli?».

Il sottosegretario Fazzolari dice anche che Washington ci sostiene considerandoci l’unico interlocutore davvero affidabile.

«Puttanate. Stupidaggini propagandistiche. Certamente Meloni ha giurato fedeltà al programma di Draghi e ha come obiettivo quello di rassicurare non solo gli Usa e la Nato, ma anche i popolari europei”.

Obiettivo che Berlusconi ha smarrito. È diventato ghandiano o putiniano di ferro?

«Suppongo abbia nostalgia dei rapporti felici che aveva con l’oligarca e con il regime di merda che aveva messo in piedi nella povera Russia. Ma sono questioni che riguardano solo lui e non mettono in crisi nulla e nessuno. Se la fu, fu, fu, fu sinistra ne ride non ha capito quello che sta succedendo».

Meloni corre indisturbata verso il partito unico della destra?

«Certo. Ma non solo. Meloni vuole spingere anche tutti i dittatorelli ex fascisti ungheresi, polacchi, bulgari, sloveni o croati, verso una grande destra europea che si allei al Ppe.

Un disegno ambizioso, altro che Le Pen. Ma quelle volpi della sinistra non se ne rendono conto e continuano a sparare contro Berlusconi».

Il Ppe si prepara a sostituire i socialdemocratici con i nuovi moderati a trazione romana?

«L’orizzonte è quello. La sinistra lo ha capito che ha perso Berlino?».

[…] Conte aiuta o penalizza la sinistra?

«La sinistra non esiste. Se, poi, dopo un discorso autocritico di portata storica, il Pd fosse in grado di risorgere dalle ceneri, potrebbe considerare anche i Cinque Stelle come una delle sue componenti».

Non è, come dice Calenda, che domenica e lunedì si sono sbagliati gli elettori?

«Come fa una persona che fa politica a dire una cosa del genere? Ma che si faccia curare. Sono battute da psichiatra».

Renzi si è inabissato. Sono già finiti anche il Terzo polo e l’idea di grande centro?

«[…] Renzi chiede di cambiare il logo e che, se vuole, si mangia Calenda a colazione dieci volte. La differenza politica tra i due è piuttosto evidente».

[…] Professore, chi sarà il prossimo segretario del Pd, Schlein o Bonaccini?

«Bonaccini». «[…] I loro programmi sono la solita tiritera […]». […] «[…] Politica estera, Europa, riforma delle istituzioni, autonomia differenziata, politiche fiscali e sociali, risorse aggiuntive da reperire senza fare nuovo debito. Su tutto questo neanche una parola. Lo zero assoluto. L’unico socialdemocratico della nuova era mi sembrava Cuperlo. Che però politicamente non esiste. La sua è una figura più religiosa che politica».

[…] Come si ricrea il legame sentimentale tra elettori e candidati?

«[…] davanti a tragedie come la guerra o le grandi crisi economiche la gente sa di potere incidere davvero poco con il proprio voto. Comandano i parlamenti o la grande finanza? In presenza di una sfasatura sempre più drammatica bisogna reinventare la democrazia».

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