“C’è solo una soluzione per levare la Rai alla sinistra” Maurizio belpietro e l’editoriale di fuoco dopo le pagliacciate dei primi giorni di Sanremo, trasformato in una Festa dell’Unit

Estratto dell’articolo di Maurizio Belpietro per “La Verità”

Rieccoli. Sono passati vent’anni, ma la musica non è cambiata. Infatti, lo spartito che suonano è sempre lo stesso: il fascismo, il razzismo, il sessismo, il luogocomunismo. In una parola, la destra: a cui la compagnia di giro di intellettuali e cantanti riserva da tempo i propri allarmati sermoni.

Nel 2001, in piena campagna elettorale, fu Roberto Benigni a inaugurare la stagione degli attacchi al candidato del fronte moderato, ovvero Silvio Berlusconi. Enzo Biagi, che all’epoca aveva una rubrica su Rai 1 subito dopo il tg della sera, gli fece da spalla, lasciando al comico tutto lo spazio per dir male del Cavaliere. Non contenti, Michele Santoro, in onda in prima serata nel giorno che anticipava il silenzio elettorale, replicò, riproducendo gran parte dello sketch a uso e consumo di chi se lo fosse perso.

[…] Dunque, con la scusa dell’intrattenimento, già all’epoca la sinistra usava il servizio pubblico per colpire gli avversari. Di nuovo oggi c’è che sono cambiati i volti degli allarmati speciali. La Guzzanti ha smesso da un pezzo di far ridere e Luttazzi, il cui programma dopo la vittoria del Cavaliere fu sospeso, anche.

In compenso, resta sempre Benigni, che un giorno si spertica in lodi della Costituzione, definendola la più bella del mondo, e un altro invita a cambiarla, salvo poi pentirsi appena passato il renzismo e tornare a cantarne i pregi dal palco di Sanremo in ossequio a Mattarella. Tuttavia, a sparare a zero a pochi giorni dall’apertura dei seggi per i governatori di Lazio e Lombardia, non c’è solo il Pinocchio toscano.

In diretta dall’Ariston abbiamo già potuto assistere allo spettacolino di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, il quale per far parlare di sé e finire in prima pagina sui giornali non ha trovato di meglio che attaccare il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami, reo di aver indossato 20 anni fa, durante una festa goliardica, una divisa nazista. Credo che fino a prima della messa in onda, la maggior parte degli italiani neppure sapesse dell’esistenza di Bignami, figurarsi quella di una sua immagine in camicia bruna.

Però il cantante aveva bisogno di usare l’onorevole di Fratelli d’Italia per contrapporlo a Rosa Chemical, il rapper di cui una deputata ha chiesto l’esclusione dalla competizione canora per il testo della sua canzone, giudicata troppo gender fluid.

[…] Eh già, questa è la democrazia a trazione progressista, che consente anche a una campionessa che in Italia ha trovato l’America di poter dire che l’Italia è razzista e attaccare il Paese che l’ha ospitata e nel quale ha trovato il successo e perfino un palco da cui sputare in faccia agli italiani. Siete stupiti? Io no, ho già assistito 20 anni fa alla passerella dei partigiani con la chitarra in mano, pronti a suonarsela e a cantarsela, ma senza mai rinunciare ad alcun privilegio del servizio pubblico. È per questo che sostengo che la Rai, con le sue camarille radical chic, è irriformabile. Non c’è da scandalizzarsi, c’è da venderla, perché soltanto così sarà possibile far scendere il sipario su uno spettacolo indecoroso pagato con i soldi pubblici.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"Era il giorno più importante" Malore improvviso davanti ai nuovi colleghi, ammazzato dalla 'strage' a 30 anni nel suo primo giorno di lavoro

Next Article

"Provocano ictus e infarto" Farmaci contro il raffreddore, arriva lo stop dell'Ema: ecco quali sono da evitare assolutamente

Related Posts