Trovi i vermi nella confezione della pasta? Per i pennivendoli di Repubblica dovresti festeggiare e cucinarli: ti dicono che fanno bene

di Francesca Ramunno per TvZap di Repubblica

La pasta, come tanti altri alimenti, potrebbe essere contaminata durante la fase di lavorazione fino ad arrivare al supermercato. Bisogna prestare dunque particolare attenzione: oltre agli ingredienti “tipici” a volte nella pasta si possono trovare tracce di “vermetti”. Non stiamo parlando della famosa pasta agli insetti della quale ora parlano tutti, ma di contaminazione: ossia di un “ingrediente” che non dovrebbe esserci. Quali sono i rischi se non ci accorgiamo che ne stiamo mangiando uno?

Il sito dell’Unione nazionale consumatori ha avvertito che arrivano frequenti le segnalazioni che riguardano i vermetti presenti nei pacchi di pasta. Chi trova dei piccoli insetti in un pacco di pasta si preoccupa ma in realtà questi non sono pericolosi per la nostra salute. “Questi vermetti nella pasta arrivano quando si schiudono le uova deposte dagli insetti dei cereali, spiega il sito online, tra i più comuni c’è il Tenebrio molitor che è un piccolo coleottero le cui femmine possono deporne fino a 600”.

A cosa è dovuta la presenza di insetti nella pasta? “Vermetti e farfalline possono arrivare nella pasta perché in precedenza erano stati infestati i loro cereali”, spiega ancora il sito. Nella pasta è frequente anche trovare tarme o tignole. Sono piccole farfalle che si attaccano a tutto ciò che contiene amido ed è meglio eliminarle se non volete che vi invadano la credenza.

“Questi piccoli insetti non sono pericolosi perché l’Unione Europea lo ha registrato come nuovo alimento che fa adesso parte degli alimenti che è possibile mangiare”. Insomma ora la pasta con farina di insetti è un alimento a tutti gli effetti. Infatti di recente si “confeziona per la vendita una marca di pasta con polvere di grilli: è una pasta adatta al consumo umano che si può comprare senza problemi al momento in internet in attesa di poterla trovare presto anche tra gli scaffali dei supermercati, pubblicizzata come molto proteica”, rivela lo studio.

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