“Siete vergognosi! Non potete lasciarci senza aiuti” Dalla Siria il grido di dolore del parroco di Aleppo, rasa al suolo dal terremoto ma lasciata sola per colpa dell’embargo infame voluto dal Pentagono

Terremoto Siria, parroco di Aleppo: ”Sofferenza immane, vergognoso che Occidente non aiuti”

tratto da AdnKronos

Il francescano che ha accolto 2.500 persone parla di una situazione drammatica, chiede la revoca delle sanzioni e l’aiuto della comunitĆ  internazionale.

E’ ”una situazione drammatica”, una ”sofferenza immane” quella che sta vivendo la popolazione siriana colpita dal terremoto che ha scosso la parte settentrionale del Paese. ”Una sofferenza che si aggiunge alla giĆ  lunga sofferenza del popolo siriano” e che, ”in questo momento” dovrebbe portare a ”togliere, o almeno sospendere le sanzioni contro la Siria. PerchĆ© non conducono a una soluzione politica, ma aggravano la sofferenza della gente”. E’ l’appello rivolto tramite Adnkronos da padre Bahjat Elia Karakach, parroco francescano della comunitĆ  latina ad Aleppo, che poi denuncia “la vergogna dell’Occidente che non aiuta i siriani”.

Lui ha aperto le porte alle persone colpite dal sisma, ”in parrocchia ospitiamo cinquecento persone e altre duemila sono nel collegio. Sono tutti molto spaventati perchĆ© le scosse continuano. Queste famiglie hanno paura, non possono tornare a casa e stanno temendo per il futuro”.

Il religioso accusa poi: “Qui non riceviamo aiuti internazionali, se non da qualche paese arabo e ad alleati. Tutto l’Occidente non aiuta i siriani e questo ĆØ vergognoso”.

Una situazione che, ”a lungo termine non puĆ² durare. Ora bisogna aiutare il nostro Paese a trovare una soluzione politica per andare avanti”. Padre Bahjat accoglie con favore la possibilitĆ  che arrivino aiuti dall’Italia, ”questo mi fa piacere, ma al momento non abbiamo avuto informazioni in merito dai canali ufficiali”. In ogni caso ”aspettiamo aiuti, ma il trasferimento di denaro non ĆØ cosƬ facile, anche a causa dell’embargo”.

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Aiuti umanitari alla Siria? La risposta shock del Dipartimento di Stato Usa

di Francesco Guadagni per L’Antidiplomatico

Sui libri di Storia, un giorno, la parola ā€œcinismoā€ sarĆ  quella piĆ¹ adatta per descrivere una caratteristica dellā€™imperialismo degli Stati Uniti dā€™America.

Non importa che siano stati i Repubblicanni o i Democratici a governare. Ci saranno due esempi per antonomasia a descrivere questo cinismo. Il 12 maggio del 1996 Madelee Albright, Segretario di Stato dellā€™amministrazione Usa guidata da Bill Clinton, in un’intervista con Lesley Stahl, alla domanda della giornalista sulla la morte di mezzo milione di bambini iracheni presumibilmente a causa delle sanzioni, giustificĆ²Ā queste misure coercitive con una frase celebre: “ne valeva la pena” pur di rovesciare lā€™allora Presidente iracheno Saddam Hussein.

Proprio ieri, lā€™Impero a stelle e strisce ci ha regalato unā€™altra perla. Durante una conferenza stampa il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha praticamente risposto al popolo siriano che, finchĆ© ci sarĆ  Bashar al Assad in Siria possono pure morire di fame o sotto le macerie, nonostante il devastante terremoto che ha colpito, oltre la Turchia, anche la Siria.

Riproponiamo il botta e risposta tra Price ed un giornalista presenteĀ alla conferenza stampaĀ di ieri.

DOMANDA:Ā Ćˆ semplicemente troppo devastante.Ā Voglio dire, so che ha menzionato le condoglianze e le offerte di aiuto e cosƬ via, e le – ha appena detto che ĆØ solidale con i nostri alleati in Turchia e in Siria.Ā Quindi stai in Siria solo con i tuoi ā€“ con i curdi, per esempio?Ā Non stai con il resto del popolo siriano?Ā Quelli sono i tuoi alleati.

PRICE:Ā No, non ĆØ quello che ho detto.Ā Ho detto che siamo solidali con gli alleati turchi.Ā Naturalmente, la Turchia ĆØ un importante alleato della NATO.

Qui giĆ  cā€™ĆØ poco da aggiungere. Non ĆØ finita qui, il botta e risposta ĆØ davvero incredibile.

DOMANDA:Ā Va bene.Ā Capisco.Ā Da che parte stai in ??Siria?

PRICE:Ā Gli Stati Uniti sono un partner del popolo siriano.Ā Abbiamo fornito piĆ¹ assistenza umanitaria al popolo siriano di qualsiasi altro paese.Ā Ci impegniamo a fare il possibile su entrambi i lati del confine, per aiutare i nostri alleati turchi a rispondere in prima istanza con sforzi di salvataggio e recupero.Ā Tale sforzo sarĆ  presto avviato con l’assistenza degli Stati Uniti, ma anche con finanziamenti per la ripresa e sforzi di risposta piĆ¹ ampi.

Lo stesso vale dall’altra parte del confine.Ā Siamo determinati a fare il possibile per affrontare i bisogni umanitari del popolo siriano.Ā Lo abbiamo fatto nel corso dei 12 anni di guerra civile per un importo di miliardi di dollari.Ā Lo facciamo attraverso un processo diverso.Ā In Turchia abbiamo un partner nel governo;Ā in Siria, abbiamo un partner sotto forma di ONG sul campo che forniscono sostegno umanitario.

Il governo siriano ĆØ utile ricordarlo, ĆØ riconosciuto allā€™Onu da potenze come Cina, Russia, India, Brasile, paesi che rappresentano miliardi di persone nel mondo. Le Ong di fiducia nominate da Price, sono in particolare, i caschi bianchi, utili per la propaganda anti Assad per provocare lā€™intervento dellā€™Occidente in Siria. Utili a loro stessi dal momento cheĀ hanno ricevuto centinaia di milioni di dollariĀ dai paesi occidentali.

Il giornalista sembra non accontentarsi della risposta di Price, insiste suo malgrado con una domanda, chiedo un gesto umanitario, anzi due addirittura. In un mondo piĆ¹ giusto sarebbe come minimo una domanda di buon senso.

DOMANDA:Ā Bene, mi lasci dare seguito a questo perchĆ© il governo siriano, per quanto ne so, ĆØ un governo che lei riconosce ancora.Ā Non ha mai disconosciuto il governo siriano.Ā Allora perchĆ© non contattare il governo siriano?Ā Sono al potere.Ā Sono quelli che gestiscono queste operazioni di salvataggio o operazioni di aiuto e cosƬ via.Ā Sarebbe un grande gesto.Ā Un altro gesto sarebbe quello di revocare in qualche modo le sanzioni che hanno praticamente soffocato la Siria.

MR PRICE:Ā Ha detto, resisterĆ² alla tentazione di entrare nel merito, piuttosto farĆ² domande.Ā Ma sottolineerĆ² che sarebbe abbastanza ironico, se non addirittura controproducente, da parte nostra rivolgerci a un governo che ha brutalizzato la sua gente nel corso di una dozzina di anni, gasandoli, massacrandoli, essendo responsabile di molte delle sofferenze che hanno sopportato.

Invece, abbiamo partner umanitari sul campo che possono fornire il tipo di assistenza all’indomani di questi tragici terremoti, ma questi partner umanitari che sono stati attivi sul campo fin dai primi giorni della guerra civile.Ā Questo ĆØ un regime che non ha mai mostrato alcuna inclinazione a mettere al primo posto il benessere, il benessere, gli interessi della sua gente.Ā Ora che la sua gente sta soffrendo ancora di piĆ¹, continueremo a fare ciĆ² che si ĆØ dimostrato efficace nel corso degli ultimi dodici anni circa: fornire quantitĆ  significative di assistenza umanitaria ai partner sul campo.Ā Questi partner, che a differenza del regime siriano, sono lƬ per aiutare le persone piuttosto che per brutalizzarle.

Eccolo, di nuovo, il cinismo a stelle e strisce. La sintesi perfetta: i siriani dovranno morire, almeno quelli che vivono nelle aree controllate dal governo siriano. Si diranno aiuti nelle zone controllate dalle loro reggicoda, islamisti o filocurdi che provvederanno ad arricchirsi anche con questa sciagura del terremoto.

Price negando lā€™evidenza, non ha parlato del continuo furto di petrolio e grano che avviene ogni giorno ai danni del popolo siriano, almeno Donald Trump era sincero,Ā ammettendoĀ che in Siria i soldati statunitensi erano presenti per rubare il petrolio.

Insomma,Ā sanzioni, furti, bombe, appoggio ai gruppi terroristici di ogni risma e quello brutale sarebbe il governo siriano. I brutali sarebbero lā€™Iran, la Cina, la Russia che hanno subito inviato aiuti umanitari alla Siria.

ƈ il mondo alla rovescia che neanche il terremoto sembra poter scuotereā€¦

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