“Effetti genotossici a lungo termine”. Il capo ricercatore dell’Iss sgancia la bomba: non tutti, all’interno dello stesso Istituto, siano più disposti ad accettare e divulgare la narrativa ufficiale

di Antonio Oliverio per IlParagone

Vanno assolutamente valutati “gli effetti genotossici” della proteina Spike, nel breve periodo come “anche a medio-lungo termine”. L’affermazione proviene da una fonte autorevolissima: Maurizio Federico, Dirigente di Ricerca presso il Centro nazionale per la salute globale dell’Istituto Superiore di Sanità. Il Progetto Nazionale Salute e Sicurezza dei Vaccini Covid a mRNA, appena inviato al sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, contiene queste e altre considerazioni. Il testo è stato pubblicato in esclusiva su Il Giornale d’Italia, che già ieri riportava l’intervista all’immunologa Loredana Frasca, sul rischio miocarditi e danni permanenti a seguito del vaccino. Benché lo stesso Istituto superiore di Sanità avesse preso le distanze dallo studio di Frasca e altri due ricercatori (praticamente una censura), questo progetto di ricerca di Maurizio Federico testimonia che non tutti, all’interno dello stesso Istituto, siano più disposti ad accettare e divulgare la narrativa ufficiale. Sono soprattutto i soggetti vaccinati più giovani il target di questo nuovo progetto di ricerca. Anzitutto vi è un passaggio che riteniamo vada citato per esteso: “L’estrema rapidità con la quale sono state diffuse le diverse preparazioni vaccinali ora in uso ha impedito de facto una analisi accurata delle diverse possibili risposte a medio e lungo termine, per forza di cose ancora ignote considerando la assoluta innovatività su cui si basano i vaccini a mRNA”.

Occorre, dunque, un immediato sviluppo di studi di ricerca di base, traslazionale e clinica, invoca il Dirigente ricercatore. Il progetto presentato da Federico si estrinseca in quattro punti nodali: il primo si precisa nella necessità di approfondire in modelli in vivo ed in vitro “gli effetti non immunogenici della proteina Spike SARS-CoV-2 ed i relativi meccanismi”; il secondo punto stimola la necessità di studiare nei diversi tessuti “gli effetti a medio e lungo termine dell’infezione da SARS-CoV-2 e delle relative vaccinazioni”; vanno, poi, valutati in studi in vivo ed in vitro gli eventuali “effetti genotossici dei composti a mRNA”; infine, la soluzione, al centro del quarto punto del progetto, sarebbe quella di “sviluppare vaccini di seconda generazione utili contro tutte le malattie respiratorie”.

Il coordinamento scientifico e amministrativo del progetto, si legge ancora su Il Giornale d’Italia, sarà gestito dal Ministero della Salute tramite l’Istituto Superiore di Sanità. I futuri risultati del progetto “dovranno essere messi a libera disposizione” del cittadino, nelle intenzioni di Maurizio Federico, che apre all’idea di istituire chiamate annuali per progetti di ricerca che potranno essere presentati da istituzioni di ricerca governative, universitarie o private, le quali potranno unirsi per formare dei consorzi.

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