“Squadrismo imbarazzante” la milionaria al servizio di Soros ha superato il limite della decenza: una riga di insulti senza senso a Meloni

La candidata alla segreteria Pd: “La premier imbarazzante alimenta conflitto per nascondere la sua incapacità di governo. Il 41 bis cruciale contro la mafia, su Cospito si valuti se sproporzionato”.

Fascismo. Onda nera. Pericolo democratico. Al coro poteva non unirsi Elly Schlein, candidata alla segreteria Pd? No, ovviamente no. E così ecco gli affondi per il caso Donzelli-Delmastro, attacchi questa volta rivolti a Giorgia Meloni, dopo il suo intervento in difesa dei due colleghi di partito, salvati dalle dimissioni ma non da una dura reprimenda.

Per la Schlein, però, va da sé non basta. “Non è mai troppo tardi per scusarsi e per dimettersi. Anche perché qui siamo di fronte a un’aggressione unilaterale. Quando accusano con metodi squadristi una comunità intera, il secondo partito del Paese, il primo di opposizione, insinuando che si inchina ai mafiosi, le scuse sarebbero il minimo proprio. Ma vorrei che fosse chiara una cosa: non ci facciamo intimidire”, tuona in un’intervista a Repubblica riferendosi allo scontro tra FdI e Pd.

Per la Schlein, la parole del premier Giorgia Meloni non bastano a chiudere il caso Delmastro-Donzelli. “È una difesa imbarazzante e imbarazzata, di una presidente del Consiglio che evidentemente non ha ancora assunto consapevolezza del suo ruolo, che non ha deciso se difendere gli interessi del Paese o del suo partito – sostiene – il governo non può uscire fuori da una vicenda così istituzionalmente grave con una lettera, una paginetta del suo diario”.

Ma non è finita. Meloni, a suo giudizio, a Delmastro “avrebbe dovuto ritirargli la delega per il pericolo alla sicurezza nazionale che ha causato rivelando informazioni sensibili che il Dap ha giudicato non divulgabili. In altri Paesi ci si dimette per molto meno. Da noi invece quelli che dicono di difendere l’interesse nazionale sono gli stessi che lo infangano. Confondono le aule parlamentari con via della Scrofa e Atreju”.

Quindi nel mirino anche Carlo Nordio, ministro della Giustizia: “È evidente che Nordio è stato costretto a coprire l’inadeguato Delmastro. Lo abbiamo visto in difficoltà in Parlamento. Gli abbiamo chiesto di tornare in Aula. Meloni e il suo partito stanno alimentando un conflitto permanente nel Paese per nascondere l’incapacita’ di governare, di dare risposte ai bisogni delle persone”, conclude Elly Schlein nella sua intemerata.

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  1. Tutta scena e finzione , il solito gioco delle parti per fottere in eterno le pecore italiote : Il governo Meloni , nei FATTI, si muove nel solco lasciato dal governo che c’era prima .La meloni e la PDiota sono facce le due facce della stessa medaglia, che litigano di giorno e banchettano assieme di notte. E’ semplicemente la massoneria globalista che gioca al “poliziotto buono e quello cattivo” e la Meloni , naturalmente, si presta al gioco.

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