“No cara signora Cucchi, non dica ca**ate!” Giuseppe Cruciani unico a seppellire la martire della feccia dopo le idiozie sparate fuori dal carcere di Opera

Alfredo Cospito è in carcere per aver gambizzato, sparandogli, un dirigente d’azienda e per aver piazzato un ordigno esplosivo presso una scuola d’addestramento dell’Arma dei carabinieri. E si trova in regime di 41-bis per aver continuato ad avere rapporti dal carcere con le organizzazioni criminali. Fatta questa doverosa premessa, che troppo spesso viene omessa quando si parla di Alfredo Cospito, Giuseppe Cruciani in uno dei suoi interventi a La Zanzara ha messo in evidenza con una certa veemenza che a sinistra ci sia una forte confusione dei piani quando si tratta di questo detenuto. Lo dimostrano anche le dichiarazioni di Ilaria Cucchi, senatrice del Pd, l’ultima in ordine di tempo ad aver fatto la sfilata in carcere da Cospito, non per volontà dei politici ma dello stesso anarchico, che ha messo un punto a questo show.

Se tu fai il terrorista, se fai il mafioso, ti assumi la responsabilità“, ha detto Cruciani. “Tra queste conseguenze l’Italia ha previsto di portare alcune persone al carcere duro“, ha proseguito il conduttore durante la trasmissione de La Zanzara. Quindi, stringendo sul caso Cospito, Giuseppe Cruciani spiega: “Decide di sua sponte di fare uno sciopero della fame, pianifica tutto e perfino di ingrassare. Nelle foto in cui si vede così grasso è perché ha pianificato tutto per ricattare lo Stato. Io dico evviva lo Stato, evviva il 41-bis“. Il conduttore radiofonico, quindi, ha analizzato le parole di Ilaria Cucchi all’uscita dal carcere: “Dice una cosa pazzesca: “Mio fratello è morto di carcere e nessuno deve morire di carcere’“.

Come ha sottolineato Cruciani, però, esiste una differenza importante tra il caso di Stefano Cucchi e quello di Alfredo Cospito: “No, signora Cucchi. Non morirebbe di carcere il signor Cospito, muore perché lo vuole. Perché lo vuole lui con lo sciopero della fame. Il fratello è stato ucciso in carcere, lui si può dire. L’altro no, non c’entra niente, che per altro non è ancora morto“. La narrazione prevalente a sinistra punta a eliminare i 41-bis per Alfredo Cospito a seguito dello sciopero della fame ma questo creerebbe un precedente pericoloso per il nostro Paese, capace di mettere nuovamente a rischio la sicurezza nazionale. Se anche altri detenuti al 41-bis agissero come Cospito, una volta liberato lui, bisognerebbe fare lo stesso anche con loro?

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