Dino Giarrusso, siamo oltre le comiche! Ha sbandierato ai quattro venti il suo ingresso nel PD, ma la buffonata rischia di finire prima ancora di iniziare

Per Dino Giarrusso il percorso all’interno del Partito democratico potrebbe finire prima ancora di iniziare. A confermarlo Stefano Vaccari. Il responsabile Organizzazione del partito spiega che l’ex esponente del Movimento 5 Stelle non può passare ai dem. “Secondo il nostro regolamento – afferma sulle colonne del Domani – Giarrusso non può essere tesserato perché fa parte di un gruppo diverso dal nostro al parlamento europeo, anche se è il suo è il misto, cioè quello dei non iscritti. Le regole che evitano le porte girevoli sia nazionalmente che sul territorio ci sono già. Basta applicarle”.

D’altronde la polemica non è mancata. Da Alessandro Gassmann: “Un partito che continua a essere riempito di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale. Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto mai più. Adieux”.

Paola De Micheli: “Quando si decide di fare un partito si deve fare un percorso. Non possiamo pensare che Giarrusso dopo tutte le cose che ha detto su di noi ha gli stessi diritti di un militante che sostiene il Pd da 15 anni”. Fino a Dario Nardella: “Io penso che chiunque voglia entrare nel Pd lo deve fare con grande umiltà, grande coerenza e quindi deve anche fare ammenda di tutti gli attacchi, le cattiverie fatte nei confronti del Pd altrimenti sarebbe palesemente incoerente”. Insomma, anche l’ex pentastellato getta benzina sul fuoco all’interno di un partito già agitato.

Intanto sono attesi i dati sul tesseramento al momento top secret. Il sospetto è che potrebbe registrarsi una flessione dovuta alla modifica delle regole. Il tesseramento è diventato federale, se ne occupano direttamente i circoli sul territorio. Ma soprattutto è solo online e totalmente tracciabile. Una modifica che garantisce trasparenza ma, al tempo stesso, potrebbe scoraggiare qualcuno.

“In occasione dello svolgimento delle primarie saremo in grado di fornire i dati – prosegue Vaccari -. Gli iscritti sono un dato che evolve ogni settimana e farlo sapere prima di cominciare il procedimento congressuale serve solo ad alimentare polemiche. I dati degli altri anni sono noti. Nel 2021 gli iscritti erano 320mila. Rimarranno delusi chi parla di tracollo“.

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