Australian Open, il trionfo in finale di Novak Djokovic! Alla faccia della feccia, stracciato Tsitsipas in soli tre set

Il Djoker conquista il 10° titolo in carriera a Melbourne che gli consente di raggiungere Rafael Nadal a quota 22 Slam e di tornare sulla vetta del mondo: finale a senso unico sulla Rod Laver Arena, 6-3 7-6(4) 7-6(5) contro il greco Stefanos Tsitsipas

Il re di Melbourne è tornato. Dopo l’esilio del 2022 causa Covid, Novak Djokovic conquista per la decima volta in carriera (su 10 finali giocate) gli Australian Open, raggiungendo Rafael Nadal a quota 22 Slam e centrando il 94° titolo. Stefanos Tsitsipas si arrende 6-3 7-6(4) 7-6(5) in due ore e 58 minuti. Da lunedì il campione serbo tornerà anche sul gradino più alto del mondo, scalzando Carlos Alcaraz dalla vetta.

Novak Djokovic è un uomo in missione e nessuno può fermarlo. Almeno non Stefanos Tsitsipas, che nella seconda finale Slam della carriera cede al serbo 3 set a 0 6-3 7-6 (4) 7-6 (5) e abbandona il sogno di bambino, quello di diventare numero 1 al mondo. Ne realizza tre in un colpo solo, Nole, che vince il decimo Australian Open e torna sul trono mondiale dopo esserne stato spodestato per le sue scelte anti vaccino. Djokovic raggiunge Rafa Nadal a quota 22 Slam in carriera e non solo, con 374 settimane supera anche Steffi Graf e diventa il giocatore per più tempo sul trono nella storia della racchetta. L’espulsione dall’Australia di appena 12 mesi fa è un ricordo cancellato con la grandezza. Lavato con le lacrime che non riesce a fermare, tra le braccia della mamma, del fratello. Singhiozzi che avevamo visto solo dopo la sconfitta di New York, fermato a una partita dal grande Slam. Ma queste hanno il sapore dolce della rinascita.

Come una belva ferita, il serbo ha sbranato tutti i rivali nonostante un problema muscolare alla coscia nella prima parte del torneo e altre polemiche, stavolta per colpa del padre Srdjan, fotografato con dei supporter pro-Putin e rimasto fuori dal box del figlio per semifinale e finale. Benzina sul fuoco di Nole, che col piede sull’acceleratore taglia il traguardo senza nemmeno una sosta in autogrill.

LA PARTITA

Nole parte subito forte, con l’aiuto di uno Tsitsipas troppo falloso e martellato astutamente sul rovescio dal rivale che lo induce a sbagliare. Il break di Djokovic arriva nel quarto game, con il greco che addirittura porge il servizio su un piatto d0argento con un doppio fallo. Niente da fare per Stefanos che non riesce a riagganciare il serbo che chiude il parziale 6-3 in 36 minuti e il 95 per cento di punti con la prima di servizio. Nel secondo set Djokovic ha un calo netto, soprattutto nervoso. Non riesce a staccare subito il rivale e inizia a discutere e innervosirsi con il suo box. Sul 5-4 addirittura Tsitsispas ha l’occasione di strappare la battuta e il secondo set a Nole, ma regala troppo e più per demerito suo che per merito del serbo, il parziale si gioca al tie break. Che è la fiera degli errori e degli orrori da parte di entrambi. Con Djokovic avanti 4-1 che si fa rimontare ma chiude, ancora con due regali di Tsitsi, il 7-5.

IL FINALE

Avanti due set a zero, Nole va negli spogliatoi a cambiarsi, una pausa lunga in cui forse rimugina sui propri errori. Torna in campo senza l’occhio della tigre e cede la battuta immediatamente per l’1-0 greco. Uno shock che gli fa bene, perché immediatamente si infila in tutte le ingenuità di Tsitsipas e recupera il break, 1-1. Ora sembra più leggero, il serbo, ha ripreso in mano la partita. Si procede on serve fino al 5-4 in cui Nole aggredisce portandosi 30-30 sul servizio del greco che serve per restare in partita. Tsitsipas chiude con un ace per il 5-5. Tiene per il 6-5 Nole. E si gioca al tie break anche il 3° set. Tsitsipas regala, Djoker sale 3-0. La Coppa è lì che lo aspetta, sul 5-2 dopo uno scambio lunghissimo concede un minibreak al greco, 5-3. Tre match point, i primi due sul servizio greco vanno via. Il terzo è quello buono per la storia.

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