Pc, smartphone e tablet comprati dai deputati con i soldi pubblici possono essere regalati a chiunque. La Camera ammette di non svolgere alcun controllo “sull’utilizzo successivo” al rimborso dell’acquisto. Dunque le dotazioni tecnologiche, che in teoria dovrebbero essere strettamente legate all’esercizio dell’attività parlamentare, teoricamente possono finire in mano ad amici e parenti. E nessuno verifica, né tantomeno sanziona gli eletti per gli usi impropri.