La variante ‘Kraken’ dilaga con il rischio, evidenziato anche dall’Oms, di un aumento dei casi Covid in tutto il mondo. In particolare sono gli Usa a subire l’impatto della mutazione del virus, con una domanda che sorge spontanea: servirebbero test anche su chi arriva dall’America, oltre che dalla Cina? A rispondere a tale quesito è Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova: “Più che i test per chi arriva dagli Stati Uniti o da altre parti del mondo, serve dire alle persone che se si è vaccinati con il ciclo completo Kraken non è un problema. È più contagiosa, parliamo dei livelli del morbillo, probabilmente è la più contagiosa malattia respiratoria vista fino ad oggi, ma non è più aggressiva se sei immunizzato”.
“Discorso diverso – precisa Bassetti che mette nel mirino i no-vax – per la Cina, dove la copertura vaccinale è bassa e non abbiamo dati verificati su quello che sta circolando. Il concetto che va comunicato è che Omicron non è più o meno aggressiva di Delta o del virus originale in senso assoluto, ma è meno pericolosa perché sulla sua strada oggi trova gli anticorpi generati dal vaccino anti-Covid o dall’essere guariti. Chi non è vaccinato – chiosa l’infettivologo ligure – con Omicron muore lo stesso di quanto moriva con il virus originale”.
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Che cumolo di inesattezze. I dati dicono che i vaccinati muoioni di più dei non vaccinati per ogni causa, quindi la vaccinazione covid è deleteria per le persone. La differenza c’è se si affronta la malattia covid ai primi sintomi con i giusti farmaci e integratori, il resto è propaganda. Dare un nome altisonante alle varianti oramai non serve più a spaventare le persone che si sono accorte della narrazione messa in atto dai media. Consiglio ai teleimbonitori un po’ di pentimento e di autopunizione così da espiare le proprie colpe ed evitare i fulmini di Zeus.