Uccisa da una meningite batterica. Una tragedia consumatasi dopo ben 7 accessi in ospedale e dopo essere stata visitata in 4 diverse strutture sanitarie della capitale.

Erano le 14 di ieri quando sono state staccate le macchine ed è stata decretata la morte di Valeria Fioravanti, 27 anni, un’impiegata di Aeroporti di Roma, che ha lasciato una bambina di 13 mesi.

Il calvario di Valeria, morta a 27 anni per una meningite non diagnosticata
I dolori peggiorano e la giovane decide di andare di nuovo al pronto soccorso del Casilino, ma viene ancora una volta rimandata a casa. Ci riprova con il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni e questa volta i medici la fanno tornare a casa con una diagnosi di protrusione alla colonna, nuovi antinfiammatori da prendere e collare da portare per qualche settimana. Il 5 gennaio la ragazza torna ancora una volta al pronto soccorso e soltanto in questa occasione i medici intuiscono che potrebbe trattarsi di una meningite batterica. Ormai, però, è troppo tardi e Valeria muore. I genitori hanno presentato una denuncia alla procura di Roma, con i pm che adesso dovranno cercare di verificare e accertare la versione dei familiari, che sostengono: “Dal Casilino è stata praticamente cacciata, le hanno detto che esagerava e hanno minacciato l’intervento delle forze dell’ordine”. Anche questa ricostruzione dovrà essere verificata dalle forze dell’ordine.