Ci aveva provato anche Barilla, con uno spot pubblicitario poi successivamente oscurato, a far capire agli italiani tutti “pasta e mandolino” che la farina di insetti potrebbe essere, in un futuro non molto lontano, realtà. Non è andata a finire bene. Eppure, in termini di tempismo, quelli di Barilla sono stati fin troppo ottimisti: già a partire dalla fine di questo mese sarà possibile trovare al supermercato alimenti a base di farina di grillo domestico, ossia polvere sgrassata ricavata dalla frantumazione dell’insetto essiccato. Capiamo perché la decisione dell’Ue di introdurre in Europa il terzo (!) insetto dal 2018 fa così bene all’ambiente.
La farina di grillo entra in commercio
Risale al 3 gennaio la decisione della Commissione europea di autorizzare l’ingresso all’interno del mercato Ue della farina di grillo: hai letto bene. L’alimento corrisponde sostanzialmente alla polvere sgrassata di grillo domestico e la sua circolazione è stata prevista dal regolamento 2023/5 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Il nome scientifico di questo animale è Acheta domesticus e non è il primo insetto che diventa alimento insolito (insolito, quanto meno, per la cultura culinaria occidentale, quella predominante). In precedenza, infatti, l’Ue aveva approvato anche la vendita delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria. Questi tre ingredienti atipici sono stati resi tali grazie all’aggiornamento del 2018 del Regolamento comunitario sugli alimenti, che ha permesso la regolamentazione commerciale di questi prodotti, senza però rischiare di abbassare gli standard di sicurezza alimentare dell’Unione Europea: così facendo, è stato possibile cominciare a considerare edibili in maniera sicura alcuni insetti.
In quali alimenti potremmo trovarla?
Pane e lievitati salati di ogni tipo, panini multi cereali, cracker, grissini, barrette ai cereali, barrette proteiche, preparati pronti di farine per cucinare, biscotti di ogni tipo, pasta secca e salse, ma anche numerosi prodotti sa base di legumi e patate, l’amatissima pizza, i sostituti vegani e vegetariani della carne, le minestre in polvere già pronte, tutto ciò che è preparato con la farina di granturco, la birra e il cioccolato. Questi alcuni dei prodotti entro il quale sarà possibile trovare la farina di grillo: un prodotto che l’Unione Europea ovviamente non obbliga né a utilizzare, né a consumare, ma che può rappresentare un’intelligente alternativa proteica sostenibile.
Il motivo dietro la decisione dell’Unione Europea
I novel food a base di insetti sono stati per anni da molti considerati come una sperimentazione all’avanguardia fine a sé stessa; in realtà, optare per questa categoria di alimenti può provocare diversi benefici. Essi, infatti, rappresentano una fonte proteica a basso costo finanziario e ambientale, soprattutto rispetto a quanto causato dall’allevamento intensivo di animali e dal consumo di carne che, ormai lo sappiamo, rappresentano una delle realtà produttive più inquinanti per il nostro pianeta.
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