Mosca ha accusato l’Italia di fornire mine antiuomo a Kiev. Questo sarebbe uno dei motivi per cui, a detta del Cremlino, l’Italia non può candidarsi a svolgere il ruolo di garante in un’eventuale trattativa di pace con l’Ucraina. L’accusa che viene mossa nei confronti del nostro Paese è di essere di “parte” e quindi di non potere essere un “intermediario onesto”.
Il ministro Guido Crosetto ha replicato seccamente: “L’Italia non produce mine antiuomo e non le fornisce a nessun Paese nel mondo”. La polemica non è però terminata qui, anzi l’ambasciata russa a Roma l’ha alimentata mettendoci addirittura il carico: “Queste sono mine di fabbricazione italiana – si legge a corredo di una foto – sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell’estate del 2022 in una mostra di armi catturate nel parco ‘Partito’ di Mosca. E quanti di questi ‘souvenirs d’Italie’ rimangono ancora in terra ucraina? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire…”.
Sempre a proposito della fornitura di armi a Kiev da parte degli occidentali, il Cremlino è intervenuto ulteriormente per minacciare ripercussioni: “Gli invii non fanno altro che prolungare le sofferenze degli ucraini e non cambiano gli equilibri di potere”. La scorsa settimana Stati Uniti e Germania hanno dichiarato che consegneranno carri armati per la fanteria, mentre la Francia intende inviare carri armati leggeri.
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